L'arte dell'essenziale. Un'escursione filosofica nelle terre alte
Camminando in montagna può capitare di chiedersi che cosa ci sia poi di così speciale in quello che si sta facendo, da dove venga la gioia che si prova malgrado la fatica, il sudore, il freddo o la pioggia. Il libro di Paolo Costa è un tentativo di distillare il senso autentico di questa esperienza comune a partire da alcune parole chiave. Perché andare in montagna ci fa sentire più vivi? Che cosa c’è nel paesaggio che ci rende migliori? Come mai tra i monti l’esperienza del vuoto è tanto importante quanto il senso di pienezza? E perché non c’è nulla di male nel sentirsi inadeguati nelle Terre Alte? Prendendo spunto dalla sua esperienza personale, l’Autore ci guida in un’escursione filosofica tra i prati, le vette, i ghiaioni e i boschi delle nostre montagne.
Tra i monti quel poco di saggezza che è alla portata degli esseri umani si raggiunge proprio così: metabolizzando lo stupore, sgomento, tedio, curiosità per uno spicchio di mondo che va continuamente al di là delle nostre aspettative e finisce per sfuggirci di mano anche quando ci era parso di aver accumulato l’ingegno e le energie sufficienti per inscatolarlo. Serve pazienza, ma è una cosa che chiunque ami la montagna arriva prima o poi a capire a modo suo.
PAOLO COSTA (Milano 1966), filosofo e saggista, è ricercatore della Fondazione Bruno Kessler di Trento. Oltre ad avere curato, fra l’altro, l’edizione italiana di opere di Charles Darwin, Hannah Arendt, Charles Taylor, Martha Nussbaum, è l’autore di Un’idea di umanità (EDB 2007), La ragione e i suoi eccessi (Feltrinelli 2014) e La città post-secolare (Queriniana 2019; traduzione inglese 2022). Da alcuni anni si occupa dei significati filosofici della montagna organizzando eventi e pubblicazioni che indagano il valore spirituale che molte persone attribuiscono oggi alla loro passione per le Terre alte.
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