L'asino albino

Teatro

Altri scenari

Progetto Mara'Samort/Cooperativa teatrale Lanciavicchio
L'asino albino
di e con Andrea Costantino
regia Andrea Virgilio Franceschi
collaborazione artistica Valentina Giacchetti
oggetti scenici Ivan Medici

L'Asinara è un'isola nel nord della Sardegna. Luogo appartato, appena sfiorato dalla Storia, ma arredato con i relitti del suo passaggio: gli edifici e le docce di disinfestazione della Stazione Sanitaria Marittima di quarantena, l'ossario dei settemila prigionieri austro-ungarici che qui perirono dopo la trasformazione del Lazzaretto in campo di concentramento durante la prima guerra mondiale, il supercarcere di massima sicurezza di Fornelli, dove ancora risuonano gli echi della stagione della lotta al terrorismo degli anni settanta. L'Asinara è oggi area protetta, alla quale si accede solo con percorsi guidati, a visitarla ed ammirarne le spiagge incontaminate e il mare, la vegetazione e la fauna, il cui rappresentante più famigerato è l'asino albino, specie endemica e dalle origini misteriose.
Lo spettacolo segue un gruppo di turisti in giro per l'isola. Una visita guidata non si struttura in narrazione, ma comporta il passare accanto ai resti della Storia e fare i conti con la propria, l'attraversare la natura e scoprirvi la propria estraneità. I visitatori sono macchiette tratteggiate a pennellate grossolane nel loro aggrapparsi con ferocia svagata al presente, in una coazione a rimuovere il presentimento della fine. La ricerca dell'asino, l'infanzia, il terrorismo e la reclusione, l'umano e l'animale, il biografico e il cosmologico
Un unico attore abita la scena. Un solo attore-isola in cui atterrano personaggi grotteschi, delimitati appena da una sigaretta, un paio di occhiali, un dialetto, una fotografia, un luogo comune. Apparizioni che parlano attraverso grumi d'emozioni illeggibili evacuati fuori con comicità violenta. Il linguaggio teatrale è disarticolato, disossato. Si frantuma e si frattura. L'attore è la guida che non concede spiegazioni, che non vuole accompagnare. Perché non c'è al di là dove riparare. Non ci sono serre o riserve incontaminate. Non c'è rete dove attutire la caduta. I piani d'evasione sono stati tutti sabotati.
Uno spettacolo sul tempo che passa e che non torna più, neanche più le stagioni. In scena un attore, un cerchio, una pedana, un controluce.

Informazioni sulla prevendita

Prevendita dei biglietti presso:
Biblioteca comunale di Predazzo (0462/501830)
Bottega delle Erbe di Cavalese (0462/340318)
biglietteria del teatro comunale di Predazzo (0462/502808) prima degli spettacoli

Andrea Cosentino
Dopo una formazione da attore di prosa e una ricognizione nei territori della ricerca teatrale, studia teatro comico e gestuale a Parigi con Philippe Gaulier e Monika Pagneaux, e compie un apprendistato da cantastorie a contatto con i poeti a braccio della maremma toscana. Tiene seminari e laboratori sul teatro gestuale, l'improvvisazione e le maschere, e collabora con diverse compagnie, tra le quali il Drammateatro di Pescara, il Lanciavicchio di Avezzano e Ruotalibera di Roma. Come performer solista, è autore degli spettacoli Amleten Verboten (1991), Carnosciate (1993), Mara'Samort (1995), La tartaruga in bicicletta in discesa va veloce (1998) - finalista al Premio Scenario 1997/98 - e Antò le Momò (2000), con i quali partecipa a diverse rassegne e festival. Di recente è stato attore solista nell'Andromaca di Euripide di Massimiliano Civica, e ha preso parte alla trasmissione televisiva «Ciro presenta Visitors». Collabora a livello di teatrologia teorica con la cattedra di Metodologia e critica dello spettacolo dell'Università La Sapienza di Roma, e ha vinto il Premio IDI "Mario Apollonio" 1995. Tra i suoi scritti pubblicati: La scena dell'osceno (1998 Odradek edizioni) e il saggio Teatro sul margine nel volume collettivo "Fuori norma" (2000 Armando editore). È promotore del PROGETTO MARA'SAMORT, che opera per un'ipotesi di teatro del-con-sul margine, attraverso una ricerca tematica, linguistica e performativa sulle forme espressive subalterne. Con l'associazione "Teatri di Yorick" si occupa di teatri della diversità, curando iniziative di laboratorio e di spettacolo nelle carceri e con il disagio psichiatrico.


organizzazione: Comune di Predazzo Assessorato alla cultura - Biblioteca Comunale di Predazzo