L'avaro in blues

Teatro

Stagione di prosa di Mori 2013/2014

La Piccionaia I Carrara - Teatro Stabile di Innovazione
L'avaro in blues
di Ketti Grunchi
liberamente tratto da "L'Avaro" di Molière
con Marco Artusi, Evarossella Biolo, Matteo Cremon, Davide Dolores, Gianluigi (Igi) Meggiorin, Beatrice Niero/Francesca Botti
regia di Ketti Grunchi

Ne "L'avaro" Molière si ispira scopertamente a una delle più celebri commedie di Plauto, "Aulularia", e la ricompone su una partitura intonata alla Commedia dell'Arte. Questo spettacolo fa suonare oggi il motivo de L'avaro in blues. Il risultato è quello di proiettare tra le risate il personaggio dell'avaro nella realtà, di sottrarlo dalla parodia di mestiere, per ritrovarne la complessità, la solitudine e le ragioni. La rete delle relazioni familiari in cui vive Arpagone è tessuta di odi e di conflitti senza speranza, perché tutti, per necessità o per comodità, ballano la musica suonata dal vecchio avaro. Una musica che canta il peso di dover essere capofamiglia e di dovere procurare il denaro che tutti poi dilapidano. Una musica che «fa vedere i diavoli blu». «Il Blues non si può ripulire più di tanto; dev'essere grezzo e intenso, deve sgorgare spontaneo dai visceri. Il Blues e una buona pronuncia non vanno d'accordo. Per suonarlo bene devi sporcare, devi spaccare le parole!!!"
B.B. King.

Un testo della tradizione popolare diventa paradigma delle passioni umane: l'amore, la paura della perdita, l'odio, la gelosia. L'attaccamento al potere, il rapporto tra le generazioni, la brama di ricchezza. Che portate alla loro massima potenza diventano motivo di comicità e di ripensamento. Ma L'avaro in blues è anche occasione di un accoppiamento inusuale e allo stesso tempo fedele a una tradizione storica del Teatro Popolare: quello tra il teatro e la musica dal vivo. Ma in questo caso le passioni del teatro incontrano quella musica che è la passione stessa: il blues. Le due anime del gruppo, quella teatrale- popolare e quella musicale del blues e del jazz si incontrano, fondendosi e amandosi.
L'obiettivo rimane sempre quello di affondare la mente e il corpo in un Teatro Popolare capace di entrare nell'intimo di un pubblico molto vasto, andando a rimescolare simboli, archetipi, memorie, mantenendo allo stesso tempo la capacità della risata e la tensione drammatica.


organizzazione: Comune di Mori