L'enrosadira

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"Queste montagne mi danno tanta serenità e con questa serenità intendo dipingere senza preconcetti e senza retorica. Mi basta un giorno saper cogliere certe emozioni e fare di queste un quadro, cosa non certo facile ma credo non impossibile. In arte una cosa sola è importante: avere qualcosa da dire."
Con queste parole Giuseppe "Beppino" Soraperra (1912-1985) parlava del suo modo di dipingere, lui che vedeva le Dolomiti quotidianamente e che con tenacia e costanza le aveva scalate come guida alpina ma anche con tavolozza e pennelli, per imprigionare ogni loro bagliore, quell'attimo in cui le vette si tingono di quelle particolari sfumature che passano dal rosa all'arancio più infuocato: l'enrosadira, appunto.

Dal 15 dicembre 2006 una selezione di opere del pittore fassano è esposta al Museo Ladino di Fassa, nella Sala dedicata alla Modernità, come coronamento del percorso che, muovendo dalla "scoperta" delle Dolomiti da parte di geologi e botanici, passa per la nascita del turismo e dell'alpinismo per approdare al cosiddetto revival ladino, la riscoperta da parte della popolazione fassana delle proprie origini e tradizioni. In tale contesto si inserisce bene l'opera di Beppino Soraperra e la sua percezione della natura circostante: un impatto emozionale, fatto di contrasti e di slanci improvvisi, ma anche di pace e serenità, di albe incantate sulle cime innevate e tramonti dorati, sfolgoranti di colore.
Tra le opere esposte, provenienti in parte dalle collezioni del Museo e in parte da privati, le cime dolomitiche la fanno da padrone in tutta la loro imponente maestosità, lasciando però scoprire anche l'altra anima del pittore, quella meno nota, intima ed intrisa di quotidianità, richiamata da una donna di Alba di Canazei che si reca alla fontana o stende i panni. E poi ancora un quadro che rappresenta il momento più duro della vita dell'artista, un Cristo in croce dipinto su un pannello di faesite tolto da una baracca del campo di concentramento di Zwickau dove fu rinchiuso nel 1944.
Sicuramente Giuseppe Soraperra ha dato molto alla sua valle di Fassa, non solo come artista ma anche come fondatore e direttore dell'Istituto d'Arte che oggi porta il suo nome, e questo piccolo tributo dell'Istituto Culturale Ladino - Museo Ladino di Fassa, che non pretende di essere esaustivo, vuole essere un modo per non dimenticare.


organizzazione: Istituto Culturale Ladino