L’estinzione, ovvero la vita dopo la morte
Brunivo Buttarelli
Nel parco del MUSE e del quartiere Le Albere, la personale dell'artista Brunivo Buttarelli, curata da Marzio Dall'Acqua, dialoga con la struttura del museo e i suoi contenuti proponendo una visione alternativa dei temi affrontati nella mostra "Estinzioni. Storie di catastrofi e altre opportunità".
L'iniziativa si colloca all'interno del progetto "MUSE en plein air" un percorso che porta negli spazi verdi del quartiere Le Albere le esperienze di artisti che si sono misurati con il linguaggio scultoreo.
Pittore e scultore, scenografo e restauratore, ma anche paletnologo, da sempre affascinato dall'immaginario geologico e archeologico: sabato 10 settembre alle 17.00 il MUSE presenta il progetto scultoreo dell'artista Brunivo Buttarelli. Le sue opere abitano gli spazi esterni del museo per offrire una sorta di controcanto artistico ed emozionale alla grande mostra "Estinzioni. Storie di catastrofi ed altre opportunità", al MUSE fino al 26 giugno 2017.
Grandi sculture zoomorfe, ungulati, enormi pungiglioni, proboscidi lignee coperte dal ferro, carcasse che emergono dall'acqua o dalla terra, dettagli anatomici realizzati con rigore che si ingigantiscono e diventano architettura paleontologica: le numerose opere che trovano spazio attorno al MUSE e nel quartiere Le Albere si legano ai temi affrontati dall'esposizione del Museo delle Scienze, che si sofferma sui grandi periodi delle estinzioni di massa e la responsabilità dell'uomo nei confronti della vita degli altri esseri viventi, oltre che sulla sopravvivenza della sua stessa specie.
L'artista
Brunivo Buttarelli nasce nel 1946 a Casalmaggiore (CR) dove vive e lavora. Si diploma nel 1968 all'Istituto ”P.Toschi” di Parma dove, dal 1971 al 1990 è chiamato ad occupare la cattedra di Tecniche Pittoriche Murali. In questo periodo lavora prevalentemente come restauratore di pitture murali e affreschi, e impegna molto del suo tempo nello studio e scoperta dell'archeologia. Fonda il C.C.S.P. (Centro Casalasco di Studi Paletnologici). Rileva e indaga aree antropiche nel territorio fra il fiume Oglio e il Po. Collabora con il Museo Tridentino di Scienze Naturali, realizzando stratigrafie, planimetrie e disegni in molti scavi in Italia Settentrionale. Nel 1986 inizia l'attività di pittore e scultore scenografo al Teatro Regio di Parma, incarico che dura sino al 1991. In questi anni matura un rapporto di conoscenza e famigliarità con le materie prime e ne subisce profondamente il fascino. Nel 1990 interrompe l'attività didattica per dedicarsi completamente alla propria ricerca scultorea. Riaffiorano così tutte le esperienze fatte nel campo, l'imprinting nella manipolazione dei legni che risale agli anni di bottega con il padre, falegname, le conoscenze con le resine e le cere, accumulate al tempo del restauro. All'immaginario geologico, paleontologico e archeologico, originati dagli studi e dalle ricerche sul campo, si uniscono le conoscenze della pietra, del ferro, della carta. Gli anni di pratica con lo spazio teatrale, la didattica e il restauro, costituiscono le garanzie artigianali di fondo, la struttura febbrile del suo genio creativo.Ha partecipato attivamente a numerosi convegni e simposi nazionali e internazionali. Numerose sue opere sono in musei, in collezioni pubbliche e private.
organizzazione: Muse Museo delle scienze