L'intervento dell'uomo sulla natura: il bello e il brutto

Convegno

Il Comune di Dro, assessorato all'ecologia, propone un incontro con l'architetto Marcella Mattivi sul tema: "L'intervento dell'uomo sulla natura: il bello e il brutto", giovedì 13 gennaio ad ore 20.30 presso la sala consiliare del Centro Culturale.

Marcella Mattivi, laureata in architettura all'Università di Venezia, si specializzata in risparmio energetico e bioedilizia a Treviso. L'idea sviluppata nella sua tesi di laurea è stata quella di analizzare l'evoluzione del gusto estetico nel tempo, rovesciando l'usuale punto di vista e ponendosi dal lato del brutto. Dalla ricerca dell'architetto Mattivi è emerso che le diverse manifestazioni artistiche risultano strettamente connesse al rapporto uomo-natura, un rapporto radicalmente mutato attraverso i secoli fino ad un'inevitabile frattura che oggi si sente il bisogno di riparare.
"Ogni giorno sentiamo parlare di ecologia, di sostenibilità, di risparmio energetico - ci spiega infatti Marcella Mattivi - Indubbiamente la nostra sensibilità e attenzione verso la Terra è fortemente cresciuta in questi anni e forse a ciò ha contribuito il mondo artificiale in cui viviamo. La natura rappresenta il luogo incontaminato, di evasione dalla realtà quotidiana, il ritorno alle origini".
Le diverse forme di espressione artistica, per l'architetto, ci possono dimostrare come è mutato il legame con la natura attraverso l'evoluzione del gusto estetico: "Fino a duecento anni fa solo la natura era bella, l'essere e il prodotto artistico lo diventava in quanto ne partecipava. Il concetto di bello era definito dalle idee di ordine, di misura, di calcolabilità e di rigorosa corrispondenza fra le parti. I canoni di bellezza erano oggettivi e quindi indipendenti dall'arbitrio dei singoli. Con il trasformarsi del rapporto uomo-natura muta quest'idea di bellezza e nasce il bello "artificiale". Nell'estetica moderna entra il concetto di bello artistico che sostituisce quello naturale. La rivendicazione della libertà di gusto comporta una maggiore attenzione per il sensibile e l'individuale. Il bello diviene imponderabile, alogico e indeterminato ed entrano in gioco il brutto, il disarmonico e il caotico".
Al punto che oggi il confine tra bello e brutto è divenuto così impalpabile da permettere ai due concetti di mescolarsi e di incrociarsi: "In un certo qual modo - prosegue l'architetto Mattivi - ci siamo assuefatti al brutto e i risultati si vedono nella monotonia, senza arte né conforto, delle nostre nuove città. In un mondo dove la natura ha perso la sua sacralità altri sono divenuti i mezzi per evadere dalla vita reale, ma forse qualcosa sta finalmente cambiando, negli ultimi anni, grazie ad un rinato desiderio di bellezza distensiva e "normale".


organizzazione: Comune di Dro Assessorato alla Cultura