LEXoFUN

Danza

Avvertenze: lo spettacolo si può prendere prima o dopo i pasti (ore 20 o ore 21:30 di giovedì 12 dicembre, bar Locos - Rovereto). LEXoFUN è un po' lexotane un po' fun, un po' medicinale con proprietà rilassanti e un po' leggerezza fine a se stessa. Un po' serietà e un po' ironia.
OM - Offincina Movimento mette in scena uno spettacolo che, come Calvino nelle lezioni americane, sostiene le ragioni della leggerezza considerandola valore e non difetto, sottrazione di peso allo sguardo del vivere.
"... il mondo si regge su entità sottilissime: come i messaggi del DNA, gli impulsi dei neuroni, i quarks, i neutrini vaganti nello spazio dall'inizio dei tempi..." E oltre la scienza la storia della poesia: il "De rerum natura" di Lucrezio, il poeta della concretezza fisica, dice Calvino " è la prima grande opera di poesia in cui la conoscenza del mondo diventa dissoluzione della compattezza del mondo, percezione di ciò che è infinitamente minuto e mobile e leggero... dove la preoccupazione di Lucrezio sembra quella di evitare che il peso della materia ci schiacci. Questa polverizzazione della realtà si estende anche agli aspetti visibili: i granelli di polvere che turbinano in un raggio di sole in una stanza buia; le minute conchiglie tutte simili e tutte diverse che l'onda mollemente spinge sulla bibula barena, sulla sabbia che s'imbeve ; le ragnatele che ci avvolgono senza che noi ce ne accorgiamo mentre camminiamo [...].
La gravità senza peso passa da Cavalcanti a Cervantes e Shakespeare: è quella speciale connessione tra melanconia e umorismo, che è stata studiata in Saturn and Melancholy da Klibansky, Panofsky, Saxl.

Come la melanconia è la tristezza diventata leggera, così lo humour è il comico che ha perso la pesantezza corporea (quella dimensione della carnalità umana che pur fa grandi Boccaccio e Rabelais) e mette in dubbio l'io e il mondo e tutta la rete di relazioni che li costituiscono.
Melanconia e humour mescolati e inseparabili caratterizzano l'accento del Principe di Danimarca che abbiamo imparato a riconoscere in tutti o quasi i drammi shakespeariani sulle labbra dei tanti avatars del personaggio Amleto. Uno di essi, Jaques in As You Like It, cosi definisce la melanconia (atto IV, scena I):
"... but it is a melancholy of my own, compounded of many simples, extracted from many objects, and indeed the sundry contemplation of my travels, which, by often rumination, wraps me in a most humorous sadness" ("... è la mia peculiare malinconia composta da elementi diversi, quintessenza di varie sostanze, e più precisamente di tante differenti esperienze di viaggi durante i quali quel perpetuo ruminare mi ha sprofondato in una capricciosissima tristezza").
"Non è una melanconia compatta e opaca, dunque, ma un velo di particelle minutissime d'umori e sensazioni, un pulviscolo d'atomi come tutto ciò che costituisce l'ultima sostanza della molteplicità delle cose"
Calvino, lezioni americane

La locandina dello spettacolo, ispirata a una pubblicità originale del Lexotan presumibilmente degli anni 50, è stata riadattata da Alessandra Lanfredi che dipinge il Lexotan come il rimedio per una "vie en rose".


organizzazione: CDM Centro Didattico Musicateatrodanza