La Catedral. Nunca antes de la medianoche
Oriente Occidente 2007
Danza
Compagnia Naturalis Labor (Italia)
La Catedral. Nunca antes de la medianoche
Coreografia Luciano Padovani
Assistente Silvia Bertoncelli
Coreografie di tango Margarita Klurfan, Walter Cardozo
Scenografia Mauro Zocchetta
Costumi realizzati dal Gruppo Sarti dell Associazione Artigiani di Vicenza coordinati da Paola Girardi
Tecnici Luca Diodato, Francesca Molon
Video realizzato in collaborazione di Cochabamba 444, Padova
Regia Luciano Padovani
Riprese video Marco Munarini
Post produzione video Videomaker
Organizzazione Enrica Crivellaro
Promozione e distribuzione Gabriella Palatini
Fotografia Marco Caselli Nirmal
Danzatori Silvia Bertoncelli, Walter Cardozo, Giannalberto de Filippis, Margarita Klurfan, Luciano Padovani, Luca Zangheri
Coproduzione di Oriente Occidente
Spettacolo realizzato con il sostegno del Ministero dei Beni e Attività Culturali, Comune di Comacchio, Comune di Vicenza, Regione Veneto Arco Danza
prima nazionale
durata 60 minuti
Il tango strega, ce lo dice la letteratura, la musica, il ballo. Da Buenos Aires alle metropoli occidentali e orientali. E con sempre maggiore frequenza, tra i coreografi delle ultime generazioni, si impasta con la danza contemporanea. Accade in Argentina come in Europa, complici migrazioni, viaggi, scambi. E così che una delle coproduzioni italiane del Festival 2007, La Catedral Nunca antes de la medianoche (Mai prima della mezzanotte) di Luciano Padovani parte dal tango e da uno dei suoi luoghi di culto per creare una storia di oggi.
Padovani, che con la sua compagnia Naturalis Labor ha allattivo parecchie creazioni e uno stile di movimento imparentato con il contact nord-europeo, da qualche anno ha iniziato a percorrere le vie della seduzione tanguera. Il nuovo spettacolo lo vede in scena insieme ai suoi danzatori tra cui la fedele collaboratrice Silvia Bertoncelli, mischiati a una coppia di ballerini argentini, Walter Cardozo e Margarita Klurfan. Il titolo del lavoro rimanda al nome di una vecchia milonga di Buenos Aires, poi abbandonata, nella quale Padovani immagina si ritrovi un gruppo di persone pronto a percorrere centinaia di chilometri per andare a ballare o ascoltare un musicalizador
Una tribù legata da una passione. E uno spettacolo dice il coreografo - in cui vorrei arrivare a un abbraccio, a una fusione tra il tango, il contact, la danza contemporanea, cercando però anche di raccontare una storia attraverso il filtro affascinante di questo ballo, con i suoi riti, i suoi sguardi, le sue iniziazioni. Unesigenza di drammaturgia che negli intenti è elemento chiave dello spettacolo
organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto