La Chambre Blanche
Oriente Occidente 2009
O Vertigo (Canada)
La Chambre Blanche
Coreografia Ginette Laurin
Musica Nicolas Bernier, Jacques Poulin-Denis
Luci Martin Labrecque
Costumi Jean-Yves Cadieux
Direzione tecnica André Houle
Scenografia Stéphane Roy
Assistente al guardaroba Nicole Langlois
Trucco Angelo Barsetti
Assistente alle ripetizioni Annie Gagnon
Danzatori Rémi Laurin-Ouellette, Brianna Lombardo, Chi Long, Robert Meilleur, Marie-Ève Nadeau, Gillian Seaward-Boone, Neil Sochasky, Audrey Thibodeau, Wen-Shuan Yang
Spettacolo coprodotto da Place des Arts (Montréal, Canada), National Arts Centre (Ottawa, Canada), Festival International de Nouvelle Danse (Montréal, Canada), Canada Dance Festival Northern Telecom 1992 (Ottawa, Canada), The McLean Foundation (Toronto, Canada), Danse à Lille (Lille, Francia)
durata 60 minuti
dal 3 agosto
on line www.orienteoccidente.it
punti vendita Vivaticket www.vivaticket.it
Fnac Verona
Musica 3000 Rovereto
dal 25 agosto
Info Point Mart Rovereto
Teatro Sociale e Teatro Auditorium Trento
O Vertigo >>
Fin dagli anni Ottanta il Canada della danza si è imposto all'unanime attenzione con alcune personalità e creazioni ad alto tasso di audacia compositiva ed estremo virtuosismo fisico. A veicolare attenzioni, stimoli e proposte era stato inizialmente il Canada anglofono, porta di ingresso della visioni del post modern americano, a partire dalla fondamentale rivoluzione concettuale e linguistica della contact improvisation di Steve Paxton. Da lì, però, fin dagli anni '70 il centro di interesse si spostò rapidamente nel Canada francese grazie anche alla vitalità creativa del movimento Refus Global, gruppo di artisti di varie discipline (danza compresa) fortemente influenzati dalla pittura surrealista francese e dalla necessità di fare emergere senza filtri le urgenze intime dell'inconscio. Indiscussa capofila coreografica del movimento era stata giudicata inizialmente Françoise Sullivan, dotata di una singolare vena espressiva dominata dal recupero e dall'utilizzo di energie dagli echi ancestrali. Ma più che lei, a traghettare la nuova coreografia dal Québec sulla scena internazionale sono stati i suoi allievi, come Jean-Pierre Perreault e soprattutto Ginette Laurin. La quale, dopo aver collaborato anche con altri nomi emergenti della Nuova Danza Canadese - a partire da Edouard Lock - nel 1984 ha fondato una compagnia/manifesto destinata a collocarla immediatamente tra i nomi di punta della coreografia del suo paese, O Vertigo.
Come dichiara fin dal nome, la formazione testimonia lo straordinario gusto della Laurin per la vertigine, l'attrazione del vuoto, del disequilibrio e della sospensione, a tal punto da fare della forza di gravità un concetto addirittura opinabile. Dinamiche terse, guizzanti, a tratti violente, e comunque rivelatrici e sintesi di disagi interiori, di inquietudini esistenziali, di una volontà di ribellione e di affermazione, sono i tratti che caratterizzano la sua poetica.
Ben lo dimostra La Chambre Blanche, che alla sua prima visione italiana, al Festival Intercity Canada nel 1994 fece letteralmente furore. A colpire l'immaginazione è la capacità di affidare al corpo disciplinato, eppure autenticamente sincero, dei danzatori il compito di descrivere le diverse reazioni nate dal disagio di una condizione di claustrofobia fisica, morale, spirituale. La Camera Bianca quindi come stanza di manicomio, ma anche carcere, o talamo nuziale, o magari solo stanza virtuale della coscienza, insomma qualunque luogo nel quale l'individuo si mostra totalmente disarmato, arreso e intimamente fragile nelle sue paure e ansie. La vertigine, lo spiazzamento, la ricerca continuamente interrotta di un centro permanente di gravità diventano insieme elementi di una coreografia virtuosistica e strumenti di una drammaturgia del corpo che colpisce per la sua violenza evocativa.
Ripreso dall'autrice nel 2008, per celebrare i venticinque anni di attività della compagnia e rieditato con nuove luci e le nuove musiche di Nicolas Bernier e Jacques Poulin-Denis, alla sua terza tournée mondiale La Chambre Blanche non ha perso niente della poderosa capacità di far emergere violentemente le emozioni più represse dell'essere umano, la sua fragilità e immensa solitudine. Anzi, con la scelta dei nuovi interpreti, più che mai consapevoli del dualismo tra energia fisica e abbandono espressivo richiesto dalla pièce, questo spettacolo duro e puro si conferma insieme specchio di un momento d'oro nella recente storia della danza internazionale e un classico per il nostro tempo inquieto.
organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto