La Grande Guerra nei cinema di un secolo fa
Per "Bookique in jazz" i Radio Days rimusicano magistralmente film muti d'annata
Radio Days movie presentano:
La Grande Guerra nei cinema dei un secolo fa
Nel centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, presentiamo tre pellicole che ci proiettano nel mondo di cento anni fa e che ci aiutano a ricordare cosa significò questo conflitto.
La proiezione, dopo una breve introduzione storica, si divide in 3 parti:
Come eravamo prima della guerra, con il documentario “Bellezze italiche: Trento e dintorni” di Piero Marelli del 1912
Questo breve filmato fa parte di una serie di documentari dedicati a varie località italiane realizzati dal regista Piero Marelli. Così come recita la didascalia iniziale, al tempo ebbe lo scopo di “diffondere in Italia ed all’estero le bellezze della nostra patria” e ci mostra Trento così com’era nel 1912, oltre un secolo fa e prima della Grande Guerra. Vengono inoltre illustrate alcune vallate (si riconosce il santuario di san Romedio), lo sfruttamento dell’energia dell’acqua (chiamata “carbone bianco”) e si mostrano alcuni dei laghi trentini, Caldonazzo, Levico, Loppio e Garda. In due riprese si può notare la scomparsa ferrovia “Mori – Riva”, che al tempo procedeva in parallelo lungo la strada carrabile.
Un episodio di guerra a cartoni animati, con il cartone animato “L’affondamento del Lusitania” di Winsor McCay del 1918
Eccezionale esempio di descrizione di un episodio di guerra con l’uso dei cartoni animati: dove non fu possibile riprendere l’evento, ci pensò Winsor McCay a ricostruirlo, disegnando personalmente a mano ognuna delle 25.000 dettagliatissime tavole necessarie per questo film. L’affondamento del transatlantico civile inglese Lusitania da parte di un sommergibile tedesco avvenuto il 7 maggio del 1915, è ancora oggi una storia controversa ove non sono ben chiare le manovre politiche e le vere responsabilità che portarono alla morte 1.200 persone. La grande imbarcazione affondò a poche miglia dalla costa irlandese senza alcun soccorso da parte della marina inglese ed, il secondo siluro, in realtà, non fu mai lanciato dai tedeschi, ma fu un esplosione dell’enorme quantitativo di materiale bellico che la nave “civile” trasportava abusivamente, mettendo in grave pericolo gli ignari passeggeri. Quello che è sicuro, è che l’aggressione tedesca venne presa come spunto per orientare l’opinione pubblica ed il presidente Wilson verso l’intervento in guerra degli Stati Uniti d’America.
L’intervento di Charlie Chaplin, con il film “Charlot soldato” di Charlie Chaplin del 1918.
Pochi grandi del cinema hanno avuto il coraggio di denunciare l’orrore e l’inutilità della guerra attraverso la comicità, riuscendo a realizzare un lavoro che descriva la reale vita del soldato in trincea, con un umorismo ad un lirismo di livello eccelso. Charlie Chaplin presentò uno dei suoi maggiori capolavori quando, nel 1918, l’armistizio non era ancora stato firmato ed il mondo stava subendo le atrocità di questo spaventoso massacro ormai da anni. Ci volle indubbiamente un enorme coraggio per affrontare in questo modo un’attualità così pesante, cosa che riscatto in pieno il grande attore che, all’epoca, venne accusato dalla stampa di codardia perché non partecipò in prima linea al conflitto. “Charlot soldato”, che fu interpretato, diretto e prodotto da Chaplin, fu invece il miglior contributo che un uomo del mondo del cinema poteva dare in quel momento sia al suo pubblico che ai combattenti al fronte. Fortunatamente ne possiamo beneficiare anche noi ad un secolo di distanza e possiamo ricordare un fondamentale capitolo della storia, sorridendo.
Colonna sonora dal vivo in sincrono con la proiezione.
Musiche originali di Michele Kettmaier.
Il gruppo musicale Radio Days suona dal vivo dal lontano 1995 e, dopo essere passato da numerose mutazioni di organico e stile musicale, oggi si occupa prevalentemente di colonne sonore. Le musiche di questo progetto, così come i precedenti lavori per il cinema muto, hanno l’intento di creare un commento sonoro che esalti l’atmosfera e l’umore della scena, senza entrare in un dettaglio didascalico eccessivo, cercando quindi un compromesso che salvaguardi una minima continuità musicale con le esigenze di narrazione del film. Obbiettivo del compositore è poi quello di mantenere vivo l’interesse dello spettatore proponendo spesso variazioni di stile e ritmo, nonché quello di proporre diverse sonorità, variando gli accostamenti strumentali del gruppo.