La Mirada del Avestruz
Oriente Occidente 2007
Danza
L'Explose (Colombia)
La Mirada del Avestruz
Concezione, coreografia e interpretazione Tino Fernández
Drammaturgia Juliana Reyes
Scenografia Víctor Sánchez
Luci Humberto Hernández
Design Iván Onatra
Fotografia Carlos Mario Lema
Costumi Eunice García, Canesú
Produzione Françoise Empio
Danzatori Marvel Benavides, Leyla Castello, Angela Cristina Bello, Lina Gaviria, Ángel Ávila, Satori Rivera, Tino Fernández, Wilman E. Romero, Yovanny Martínez
Coproduzione VIII Festival Iberoamericano de Teatro di Bogotá e Istituto distrital de Cultura y Turismo de Bogotá
prima nazionale
durata 70 minuti
LExplose è una compagnia poco conosciuta in Italia. Il suo fondatore, Tino Fernández, di origine spagnola, dopo averla creata a Parigi nel 1991, si è trasferito in Colombia. Racconta Fernández come sia stato determinante per lo sviluppo della ricerca del gruppo lincontro con la cultura e la vita colombiana. Un paese esuberante e pieno di contrasti, capace di generare migliaia di storie da raccontare, un posto dove la gente costruisce emozioni attraverso il ballo. In questi quindici anni la direzione de LExplose è stata scelta: un intreccio tra danza e teatro, complice anche la collaborazione con la drammaturga Juliana Reyes. Spiega ancora Fernández: Le relazioni e i comportamenti umani sono il fondamento del mio lavoro. Il danzatore incarna una sorta di unicità che sulla scena diventa il riflesso di una realtà molto più generale.
Al Festival la compagnia colombiana porta due spettacoli: La Mirada del Avestruz e Frenesí. Il primo lavoro (Lo Sguardo dellOstrica) riflette sul problema della violenza in Colombia. Non tanto perché, come spiega lautore, sia uno spettacolo che si prefigge di descrivere gli orrori della violenza per scioccare o per proporre un punto di vista politico o ideologico, quanto per spostare lattenzione su cosa la violenza crei nel singolo, sul rifugio in se stessi come via di fuga, sulla non comunicazione tra persone, sul silenzio di cui si è spesso colpevoli.
Spettacolo coprodotto nel 2006 dalla 12esima Biennale di Lione, Frenesí prende le mosse dal libro Torero del fotografo colombiano Ruvén Afanador, dedicato ai riti della fiesta brava. Fernández ne rielabora lassunto creando uno spettacolo dallambiente livido, una sorta di obitorio, un luogo tra la vita e la morte, nel quale la passione per il toro diventa stimolo per lesposizione di un corpo lacerato, che si riappropria della propria animalità in un gioco nel quale rientrano fortemente lerotismo e il senso della fine.
organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto