La Nuda Roccia

Teatro

Amici di Parola presentano
La Nuda Roccia
Canto per le Dolomiti
regia Giulio Visintainer
atto unico di Pino Loperfido (autore del racconto del Cermis)
con: Amici di Parola (Licia Beltrami, Leonardo Debiasi, Fiorenzo Pojer, Adelina Valcanover, Giulio Visintainer)
Musiche: Associazione di Promozione Sociale Fisarmonie (Andrea Bampi, Stefano Bragagna, Michelangelo Felicetti, Matteo Paoli, Alessandro Zambaldi)

"È faticoso il cammino verso la bellezza"

Un omaggio alle montagne più belle del mondo. Belle come solo una donna bella può essere.
Scritto per le cinque voci recitanti degli "Amici di Parola", con uno stile molto moderno, ispirato ai canoni del teatro civile, "La Nuda Roccia" accompagna lo spettatore tra le pieghe dell'universo dolomitico. A partire dall'uomo a cui si deve la scoperta di queste montagne: Déodat de Dolomieu, geologo e libertino. Già, la montagna e la donna hanno molto in comune... "Conquistare una donna è affare delicato, va fatto con garbo, rispettando i tempi, ci vogliono gentilezza, educazione e rispetto. Altrimenti quella si offende, si irrigidisce e ti respinge. Lo stesso accade con la montagna..." scrive Loperfìdo.
Ma le Dolomiti non sono solo bellezza naturalistica. Sono anche state testimoni delle battaglie più sanguinose della Prima guerra mondiale. "La Nuda Roccia" è anche un inno solenne in onore di tutti quei ragazzi caduti in battaglia, al cospetto di tanto splendore.
Le Dolomiti, infine, sono anche l'epilogo di maestose trasformazioni geologiche che vengono tratteggiate sul palcoscenico mediante un grottesco e divertente collegamento in diretta dal Permiano.
Un testo completo, che ha come scopo precipuo quello di emozionare, di far ridere, ma anche di commuovere. Con un piccolo monito: non faccia- mo delle Dolomiti un circo commerciale. Non approfittiamo della loro bellezza per scopi diversi dalla gra- tuita contemplazione. Altrimenti quella nuda roccia, presto o tardi, ci presenterà il conto.

"Pare che nel momento in cui Dèodat de Dolomieu scopriva la composizione della roccia rosa-bianca, lanciasse un urlo. Un urlo ancestrale, vecchio di secoli, millenni, che sembrò provenire dalle viscere della terra, di più, dalle più inesplorate profondità del mare. Via, tutto il fiato fuori dai polmoni, in un colpo solo.
In certe notti d'inverno, fredde, ghiacciate, pulite e limpide... lo si può ancora sentire quell'urlo: un'eco sfinita che solca le vette e le cenge, una vibrazione oscura che taglia in due la barriera del tempo e illumina la notte. E ci ricorda chi siamo e da dove veniamo."

Quando il genio lirico di uno scrittore come Pino Loperfido si mette a disposizione del talento espressivo dei lettori-attori dell'associazione culturale Amici di Parola per "cantare" lo bellezza delle Dolomiti, accompagnandosi con lo musica delle fisarmoniche dell'Associazione di promozione sociale Fisarmonie, ne nasce una fusione di suggestioni che creano quella Cultura "alta" e profonda al tempo stesso, che va al di là della roccia e ne mette a nudo i significati più reconditi.
È questo, a mio avviso, il senso reale de "La Nuda Roccia" omaggio poetico alle montagne più belle del mondo, a quella straordinaria architettura naturale, come disse Le Corbusier, che lascia senza fiato chi le avvicina. Senza fiato, ma non senza parole!
È un gioco di parole e di significati, quello che corre lungo le pagine di questo originale testo teatrale, che prende avvio chiedendosi molto semplicemente "Cos'è una montagna?", per concludere rispondendosi "Chi ama il Paradiso e continua a crederlo talmente lontano... Ecco, signore e signori, ecco che cosa è una montagna".

Ma fra lo domanda e la risposta finale c'è tutto un mondo di personaggi antichi e di "tipi" moderni, di quadretti squisitamente maliziosi... "queste montagne belle come una donna bella"... e di ondate liriche che suscitano emozioni contrastanti fra ricordi di guerre combattute sui fronti d'alta quota... coi cannoni a distruggere uno dietro l'altro campanili di fede e campanili di roccia... Roccia che deve il suo bel nome di fata... Dolomia... al geologo e libertino Déodat de Dolomieu...
È nato qui un canto sommesso e lieve alle montagne che contraddistinguono lo nostra terra, alle montagne che ci vengono invidiate in tutto il mondo, alle montagne che condividiamo con gli altoatesini e con i cadorini... Quel cuore roccioso che oggi costituisce uno dei patrimoni preziosi dell'UNESCO e che ci è consegnato per proteggerlo e per valorizzarlo con equilibrio e con razionalità.
Pino Loperfido lo scrive e i lettori scenici di Amici di Parola ce lo dicono, facendosi accompagnare dal suono dolce degli strumenti musicali di Fisarmonie: le Dolomiti sono un bene grande e un bene delicato, sono roccia che si fa cultura quando l'uomo lo accarezza, sono luoghi in cui ci sentiamo liberi, dove lo memoria e il pensiero si stratificano proprio come quella roccia sedimentaria carbonatica che incuriosì il geologo Dolomieu. Bellezza che si fa opera divina e materia che si trasforma in idee, rimembranze ed evocazioni emotive. Questa è lo NUDA ROCCIA che all'alba e al tramonto si tinge di quel rosa magico che è nota caratteristica, identità profonda di un territorio e cornice di parole altrettanto pregne di magia.
Si può cantare anche così lo perfezione del Creato e lo meraviglia di una terra incastonata nel cuore delle Alpi.
Franco Panizza
Assessore alla Cultura della Provincia autonoma di Trento

Amici di Parola
Persone di cultura, provenienti dal mondo della Scuola e da altre solide realtà, amanti della parola, scritta e parlata, che si sono conosciute frequentando Corsi di Dizione e di Lettura interpretativa. Amici entusiasti che vogliono continuare insieme a coltivare e a realizzare le loro passioni e i loro sogni: questa è l'Associazione "AMICI DI PAROLA", fondata nel corso dell'anno 2008 e già conosciuta e operativa anche a livello nazionale.
"Amici di Parola" promuove, valorizza e tutela lo Cultura letteraria e teatrale in ogni sua forma ed espressione, principalmente attraverso lo Lettura interpretativa, e collabora con singoli, Organizzazioni ed Enti che si prefiggono scopi simili o complementari e che gestiscono iniziative o eventi volti alla divulgazione, al miglioramento e al rinnovamento dell'offerta culturale.
Partecipazioni: Teatro Cuminetti di Trento, con Letture da Shakespeare, Pirandello e Masters; Palazzo Ceschi di Borgo Valsugana (Tn), con Letture da Goldoni; Comunità Montana dei 7 Comuni, ad Asiago (Vi); Teatro di Piazza a Cles (Tn) per "Le Guerre rustiche del 1525", (regia di G, Visintainer, direttore artistico di "AMICI DI PAROLA"); Mezzolombardo (Tn) in occasione della VIII edizione di "Medium Sancti Petri"; Chiostro del Convento dei Padri Francescani a Mezzolombardo (Tn) , con Letture in Lingua del XII e XIII secolo; Goldoni al teatro di Sporminore alla Biblioteca di Cembra, e al Centro Pensionati e anziani a Taio; "Per amor di libertà", moja il re di Baviera: Andreas Hofer a Malé, Revò, Pergine, Castel Nanno, Taio; Teatro di Piazza a Nanno e Coredo per le "Guerre Rustiche del 1525".


organizzazione: Associazione culturale Amici di Parola - con il patrocinio di P.A.T. Assessorato alla Cultura, Museo Tridentino di Scienze Naturali