La bella addormentata
Trento a Teatro
InDanza
Natale a Teatro
Moscow Festival Ballet
La bella addormentata
Balletto in tre atti
Musica Pyotr Ilyich Tchaikovsky
Libretto Marius Petipa, Ivan Vsevolodsky ispirato alla fiaba di Charles Perrault
Coreografia Marius Petipa, Lev Ivanov
Scene Sergei Radchenko
Costumi Elena Radchenko
Interpreti
Principessa Aurora, Mariaana Tchemalina, Ekaterina Egorova, Maria Klyueva
Principe Desire, Ruslan Mukhambetkaliev, Dmitry Shchemelinin,Marat Abdrakhmanov
Fata dei lillà, Ekaterina Egorova
Fata Carabosse, Alexander Daev
Fata amorevole, Elena Khorosheva
Fata coraggiosa, Maria Barkova
Fata Candida, Viktoria Krakhmaleva
Fata dei canarini, Maria Kliueva
Katalabutte, Dehis Morosov
Re Florestan, Alexandr Butenko
Regina, Natalia Ziabukhina
I quattro cavalieri, Ruslan Mukhambetkaliev, Vitaliy Zabelin, Dmitry Shchemelinin, Samat Abdrakhmanov
Principessa Florina, Maria Klueva
Luccello blu, Samat Abdrakhmanov
La gattina, Elena Khorosheva
Il gatto, Dmitry Shecheitlinin
Cappuccetto Rosso, Viktoria Krakhmaleva
Lupo, Evgeny Rudakov
Immancabili allinterno della stagione i classici natalizi. Questanno sarà lacclamata compagnia russa Moscow Festival Ballet a proporre due dei tre capolavori ottocenteschi di Tchaikovsky-Petipa: Lo schiaccianoci e La Bella Addormentata.
ATTO I
Alla festa per il 16° compleanno di Aurora, contadinelle ballano con ghirlande di fiori. Tutti aspettano larrivo della Principessa Aurora. Giunta al ballo viene introdotta ai quattro principi che sono venuti a chiederle la mano.
Lei danza fino a quando non viene distratta da una donna vestita di nero (Carabosse) che le offre un insolito oggetto. Prima che qualcuno riesca a fermarla, Aurora afferra il fuso. La povera Principessa si punge il dito e cade a terra svenuta. Proprio quando i convenuti si disperano, la Fata dei Lillà si fa avanti. Agitando delicatamente la sua bacchetta, ricorda loro che la Principessa sta solo dormendo e con un altro gesto getta tutta la corte in un sonno profondo e fa crescere intorno una foresta di spine.
ATTO II
Cento anni dopo. Il Principe Desiré assieme ai suoi cortigiani nel bosco iniziano le danze. Improvvisamente appare la Fata dei Lillà su una barca con vele di mussola illustrando al malinconico Principe la storia di Aurora e suscitandone la visione in mezzo a un gruppo di silfidi. Il Principe se ne invaghisce, la insegue ma la può tenere tra le braccia solo un momento prima che lei gli sfugga e scompaia. Del resto è solo unimmagine evocata dalla Fata dei Lillà.
Il Principe viene poi condotto al Castello della Bella Addormentata dove, avvicinandosi al letto, bacia la fanciulla e la risveglia. Il Re e la Regina danno il benvenuto ad Aurora e al Principe.
ATTO III
Nel salone da ballo si volge la festa per le nozze di Aurora e Desiré. Il re e la Regina danzano, quindi arrivano i doni e alcuni personaggi delle favole di Perrault: il gatto con gli stivali, luccellino azzurro e la sua femmina, Riccioli doro e un orso, Cappuccetto rosso e il Lupo.
La cerimonia quindi culmina con il grand pas de deux dei due sposi e la grande marzurka di tutti i presenti alla festa durante la quale la Fata dei Lillà benedice la coppia felice.
Il Moscow Festival Ballet è stata la prima compagnia di balletto indipendente fondata nellex Unione Sovietica. Era il 1989, la Perestroika di Gorbaciov aveva iniziato il suo corso, quando Maris Liepa e Sergei Radchenko decisero di creare un ensemble nella Capitale svincolato dai grandi teatri accademici, orientato ad un percorso di sperimentazione. Oggi, a ventanni di distanza la storia ha dato ragione ai due intraprendenti fondatori: il Moscow Festival Ballet ha conquistato i palcoscenici di tre continenti grazie ai cinquanta brillanti elementi che lo compongono provenienti dalle più prestigiose scuole di balletto del paese.
Sergei Radchenko, leggendario primo ballerino del Bolshoi ed artista emerito dellex Unione Sovietica, ne è da sempre il direttore artistico. Grazie a lui la compagnia ha acquisito un repertorio di tutto rispetto che ai classici romantici e tardo-romantici aggiunge i principali titoli del Novecento come Cenerentola, Romeo e Giulietta e i meno noti a noi occidentali Stone Flower e The Golden Age nei quali la compagnia eccelle.
A Trento il Moscow Festival Ballet si esibisce in due grandi classici: Bella Addormentata e Schiaccianoci, i famosi secondo e terzo balletto in ordine cronologico della trilogia di Cajkovskij-Petipa.
La bella addormentata nacque nel 1890 a San Pietroburgo. Lidea di tradurre in danza la celebre favola di Charles Perrault - che narra di una principessa punta da un fuso il giorno del suo sedicesimo compleanno e costretta a cento lunghissimi anni di riposo, prima che il bacio di un principe la risvegli e la conduca alla felicità - venne a Ivan Vsevoloskij, diplomatico che occupò il posto di direttore dei Teatri Imperiali russi dal 1881 al 1899. Vsevoloskij, convinto che lopera dovesse essere la più importante dei Teatri Imperiali, affidò la coreografia al celebre Marius Petipa che non si limitò a comporre le coreografie ma intervenne anche con numerose richieste sulla musica di Cajkovskij, per nulla seccato dellingerenza. Anzi nacque uno stimolante lavoro di coppia che portò al risultato meraviglioso che tutti conosciamo. Il debutto del balletto, con direttore d'orchestra Riccardo Drigo, ebbe luogo il 3 gennaio 1890 al Teatro Marjinskij con l'italiana Carlotta Brianza nel ruolo di Aurora, Pavel Gerdt (il Principe), Enrico Cecchetti (Carabosse e l'Uccello blu), Marie Petipa, figlia del coreografo, la Fata dei Lillà (ruolo interpretato allora in forma mimica e solo dal 1922 sulle punte). Lo spettacolo ebbe un successo strepitoso e conquistò la critica e gli spettatori tuttoggi ammaliati da questo gioiello celebrativo della danza accademica, banco di prova tecnico per le compagnie, che restituisce lessenza stessa del balletto tra virtuosismi concertanti e adagi che infrangono i limiti dellequilibrio accostando allesaltazione del codice fantasiosi personaggi prelevati da altre fiabe di Perrault.
Schiaccianoci, invece, nacque due anni più tardi, nel 1892. La versione proposta dal Moscow Festival Ballet non è loriginale di Petipa-Ivanov di cui per altro restano solo pochi frammenti conservati in documenti sparsi ai quattro angoli del mondo, ma una discendente in linea diretta che ha segnato la storia del titolo in Russia nel secolo successivo alla sua creazione e che porta il sigillo di Vasilij Vajnonen. Una versione che vide la luce nel 1934 al Kirov e si impose per i successivi trentanni nel teatro san pietroburghese e non solo. Dal 1939 divenne anche la versione del Bolshoi di Mosca, che la interpretò ininterrottamente fino al 1965. Una versione che per gli studiosi non si scosta molto dal libretto originale e nella quale la rispettosa devozione di Vajnonen verso i maestri Ivanov e Petipa si anima di brillanti variazioni sui topoi artistici sovietici e di espliciti rimandi ad altre opere celebri del grande Petipa.
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara