La biblioteca del benessere: incontro con Rüdiger Dahlke
È l'evento clou e la conclusione in grande del progetto "La biblioteca del benessere": arriva ad Arco Rüdiger Dahlke, medico psicosomatista noto in ogni angolo del mondo per aver analizzato tutte le malattie fisiche e psichiche, dalle più lievi alle più gravi, scoprendone il linguaggio e il significato. Nessuna malattia, secondo Dahlke, è casuale: ognuna è in rapporto diretto col destino di una persona e sta a chi ne è colpito individuarne i sintomi e integrarne il messaggio nella propria vita, mettendo in moto il meccanismo di guarigione; che deve essere prima di tutto interiore. Rüdiger Dahlke è venerdì 4 aprile nel salone delle feste del Casinò municipale di Arco (dalle ore 20.30, ingresso gratuito) a presentare due dei suoi testi più noti e importanti: "Malattia, linguaggio dell'Anima" e "Malattia come simbolo".
Medico e terapeuta, fondatore assieme alla moglie Margit del Centro terapeutico di Johanniskirchen, autore di numerosi best-sellers mondiali, Dahlke - che oggi tiene seminari di autoguarigione e corsi sulla medicina interpretativa in ogni parte del mondo - ha perfezionato un sistema cui si rifanno molti corsi di meditazione guidata. Dahlke intende la malattia come un evento sempre dotato di un senso preciso e profondo: il sistema usato dall'anima per rendere l'uomo consapevole dei propri conflitti spirituali irrisolti. Perché ciò avvenga è però necessario comprendere i significati simbolici dei sintomi, ossia occorre decodificare il "messaggio" della malattia.
"L'idea di usare i quadri clinici come opportunità di crescita evolutiva - dice Dahlke in "Malattia come simbolo - é riscontrabile, nella sua essenza, già nei libri sacri dei popoli. Nella medicina antica si credeva che Asclepio, il dio della guarigione, apparisse in sogno ai malati e comunicasse loro come ristabilirsi. Ripristinare questa connessione con il mondo interiore è la chiave per ricevere soluzioni e risposte alle crisi esistenziali, alle malattie e ai dolori che segnano alcune inevitabili tappe del percorso di vita di ognuno di noi. Il corpo è il palcoscenico di eventi psicologici inconsci, o, espresso in senso negativo dallo scrittore Peter Altenberg, "la malattia è il grido dell'anima offesa. Si tratta quindi di scoprire che cosa abbia offeso l'anima e, a tal fine, il corpo fornisce le indicazioni necessarie. Può diventare il palcoscenico sul quale troviamo rappresentati i nostri compiti di crescita e di apprendimento. Il modo di esprimersi del corpo è il linguaggio simbolico che incontriamo in tutte le tradizioni religiose, nei miti, ma anche nelle immagini delle fiabe e leggende e, ovviamente, nella lingua corrente con le sue formulazioni così dirette. Da questo linguaggio d'ombra del quadro clinico è possibile dedurre il significato dell'evento per trovare poi, attraverso un'elaborazione più oculata del tema, la soluzione".
Dahlke ama ricordare come il grande alchimista, astrologo e medico svizzero Paracelso (1493 - 1541) sostenesse che un medico dovrebbe riconoscere la malattia di cui soffre il paziente dall'ambiente in cui vive. E come, viceversa, dovrebbe essere in grado di dedurre l'ambiente a partire dal quadro clinico. E come, ancora, ad un terapeuta ignaro degli archetipi, ossia dei principi primari, negasse addirittura la qualifica di medico.
Anche il filosofo francese Blaise Pascal è tra le figure citate da Dahlke, laddove dice che "La malattia è il luogo in cui si apprende": "Se la vita è una sorta di scuola, le malattie fanno parte del piano di studio - dice Dahlke - e il corpo, come sincero maestro di vita, può rivelarci molte cose. Se lasciamo che ci parli e ci insegni possediamo il terapeuta più sincero che ci accompagna passo dopo passo attraverso la nostra vita, tenendo scrupolosamente conto di ogni omissione o fallo. Ciò che ci manca lo possiamo leggere in lui e, a patto che impariamo a porgli delle domande, ci informerà come possiamo aiutarlo e aiutarci per diventare più sani. E' in questo che consiste l'occasione offerta dalla malattia: nel quadro clinico s'incarna un principio primario sprofondato nell'inconscio o un modello archetipico in forma non integrata. Da questo tema d'ombra è possibile trarne passi evolutivi positivi".
CENNI BIOGRAFICI
Rüdiger Dahlke, dopo la laurea in mMedicina, si è specializzato in Medicina naturale e in Psicoterapia. Ha lavorato per 12 anni assieme a Thorwald Dethlefsen e con lui ha scritto il longseller "Malattia e destino". Attraverso libri come "Malattia, linguaggio dell'anima", "Crisi personale e crescita interiore", "Il viaggio interiore", "Aggressione come scelta", "Malattia come simbolo", "Curarsi con il digiuno", "Il linguaggio del corpo", "Il sonno", Rüdiger Dahlke ha contribuito in modo fondamentale alla diffusione delle conoscenze relative alla dimensione psicosomatica delle malattie e al loro significato simbolico. Dalla collaborazione con altri medici e studiosi sono nati testi quali "La purificazione del corpo", scritto assieme a Doris Ehrenberger; "I pilastri della salute", con Baldur Preiml e Franz Mühlbauer; e "Medicina e autoguarigione per la donna" che si avvale del contributo della moglie Margit e di Volker Zahn.
Oggi lavora come medico e terapeuta nel Centro Terapeutico di Johanniskirchen, fondato assieme alla moglie; dirige seminari e tiene conferenze.
Malattia linguaggio dell'anima
Qualche anno fa la pubblicazione del volume "Il destino come scelta" dello psicologo Thorwald Dethlefsen e del medico psicomatista Rüediger Dahlke suscitò con la sua visione esoterica della malattia un vasto interesse non solo tra il vasto pubblico, ma anche in ambiente medico. In questo secondo volume, che costituisce il seguito naturale e l'approfondimento del primo, Dahlke allarga ulteriormente il discorso e prende in esame tutte le malattie fisiche e psichiche, dalla più lievi alle più gravi, e ne analizza il linguaggio e il significato. La tesi: nessuna malattia è casuale, ognuna è in rapporto diretto col destino della persona e sta a chi ne è colpito individuarne il significato, imparare a interpretarne i sintomi e integrarne il messaggio nella propria vita, mettendo in modo il meccanismo di guarigione che deve essere prima di tutto interiore.
Malattia come simbolo
Le varie patologie hanno significati simbolici che rimandano a conflitti psichici irrisolti. Si può comprendere la malattia come un evento che ha un significato e poi è anche possibile superarla. In tal modo la persona colpita fa un passo di maturazione, di liberazione e di vera guarigione. Si tratta quindi di decifrare il messaggio della malattia, il suo significato, la sua interpretazione e di convertirlo realmente, nella vita di tutti i giorni, nei passi evolutivi necessari. Come riscatto di questo processo conoscitivo e di crescita ci spetta una nuova qualità interiore, una personalità più matura. Questo manuale, orientato alla pratica, elenca tutti i quadri clinici correnti ed il loro simbolismo e descrive più di 400 quadri clinici, con oltre 1000 sintomi
organizzazione: Comune di Arco Assessorato alla Cultura