La cura di sè

Manifestazioni ed eventi

La cura di sè
Letture filosofiche per non filosofi
a cura di LAURA FRANCESCHI

1. incontro: Platone, Alcibiade primo
Spostare l’attenzione dai beni esterni all’unico vero bene, cioè il sé. La condizione per la cura di sé è difatti il motto delfico "conosci te stesso" ed è una pratica di miglioramento di sé indispensabile per qualsiasi attività politica.
La cura di sé ha quindi un ruolo pedagogico e anche politico, in quanto è compiuta tenendo conto che in futuro Alcibiade dovrà occuparsi dei suoi concittadini.

2. incontro: Seneca, Lettere a Lucilio
La cura di sé è possibile grazie al rapporto con l’altro: un amico, un consigliere, ecc. Come in Socrate, la cura significa spostare lo sguardo dall’esterno verso l’interno; insomma, bisogna prendersi cura della propria anima.
Diversamente che nell’Alcibiade, però, essa non ha un ruolo pedagogico, ma critico e terapeutico. Vengono infatti sottolineati i temi del ritorno a sé, dell’autodominio e del godimento di sé.

3. incontro: Hadot, Esercizi spirituali e filosofia antica
Per Hadot la filosofia antica si presenta prima di tutto come un modus vivendi, l’insegnamento costante di esercizi spirituali, finalizzati alla conversione di sé e alla propria trasformazione. Tramite tali pratiche l’allievo può imparare a vivere in modo autentico, autenticità legata a una libertà che non riguarda le condizIoni esterne, ma le passioni interiori.

4. incontro: Foucault, La cura di sé
La morale antica si focalizza su una serie di pratiche finalizzate alla cura di sé. Quest’ultima permette all’uomo di costituirsi come un soggetto, padrone della propria condotta, capace di trasformarsi e di comportarsi in modo corretto verso gli altri. Inoltre, Foucault sottolinea l’importanza della parresia, il parlar franco, come coraggio di rivolgersi al potere politico e criticarlo.

5. incontro: Rorty, La filosofia dopo la filosofia. Contingenza, ironia e solidarietà
Nel mondo post-moderno si è presa consapevolezza della fine delle grandi narrazioni/ideologie. L’intellettuale deve presentarsi come un ironico, cioè colui il quale nutre dubbi sul proprio vocabolario, è consapevole dal fatto che questo dipende dal suo punto di vista, ma comunque tenta nuove ri-descrizioni di sè per cambiare, migliorarsi e arrivare all’autonomia.


organizzazione: Biblioteca civica Bruno Emmert - Provincia autonoma di Trento Ufficio per il Sistema bibliotecario trentino