La figurazione del paesaggio
Affinità di vedute in Pinacoteca
Il riallestimento della Pinacoteca del Museo di Riva del Garda iniziato nelle scorse stagioni e volto a valorizzare la tematica del paesaggio presente nelle opere delle collezioni, prosegue nel 2017 verso il rafforzamento di tale focus che si dipana lungo le sale dell'intero primo piano del Museo, rivisitando il percorso ed esponendo le nuove acquisizioni insieme ad alcuni storici pezzi riportati alla luce dai depositi.
La figurazione del paesaggio si incontra incedendo trasversalmente negli spazi, attraversando le zone dedicate all'arte antica, al periodo napoleonico o al salotto ottocentesco di Andrea Maffei: si incontra nelle mappe topografiche e nelle incisioni, nei disegni e nei dipinti, nelle fotografie storiche e contemporanee. Il proposito è di evocare confronti, sia estetici che temporali e di linguaggi, i quali suggeriscano delle affinità tra le “vedute” esposte, talvolta distanti nei tempi storici e nei codici artistici, talvolta esattamente corrispondenti.
In questa visione, la Pinacoteca si arricchisce di nuove opere recentemente acquisite dal MAG, come l'olio su tela di Giuseppe Canella Limone lago di Garda (1845) o la Veduta dal castello di Arco di Anton Hlavacek (1880), e di dipinti e fotografie storiche raffiguranti i paesaggi gardesani di fine Ottocento e inizi Novecento, provenienti dagli archivi del Museo.
Una nicchia completamente riallestita è inoltre dedicata alla pittura del Novecento rivano, rappresentata qui da due artisti nati a Riva del Garda a fine Ottocento, di cui il MAG detiene un importante patrimonio. Si tratta di Luigi Pizzini (1884-1977), paesaggista e ritrattista, e Umberto Maganzini (1894-1965), esponente del movimento futurista insieme al conterraneo Depero e successivamente dedicatosi alla rappresentazione figurativa del reale.
organizzazione: Mag - Museo Alto Garda