La fine del «Brenner»
La Biblioteca Archivio del CSSEO organizza a Trento, nella Sala conferenze della Fondazione Caritro (Via Calepina 1), mercoledì 17 maggio 2023, alle ore 17,30, l’incontro-dibattito “La fine del «Brenner»”. Massimo Libardi discuterà dell’ultimo periodo di vita della rivista «Der Brenner».
«Che l’unica, autentica rivista austriaca si trovi a Innsbruck, dovrebbe essere noto, se non proprio in Austria, certamente in Germania, la cui unica autentica rivista si trova parimenti a Innsbruck» (Karl Kraus).
Il primo giugno 1910 nelle edicole e nelle libreria di Innsbruck e di Bolzano compare una nuova rivista che fin dal nome, «Der Brenner», «L’incendiario», annuncia il suo intento: scuotere, brandendo idealmente «la fiaccola» krausiana, la sonnacchiosa e bigotta palude tirolese. Dei tre fondatori del «Brenner» – Ludwig von Ficker, Carl Dallago, e l’ampezzano Max von Esterle – il più giovane è il venticinquenne Ficker, mentre Dallago ed Esterle sono maggiori di circa dieci anni. Nessuno di loro avrebbe allora immaginato la lunga storia del «Brenner», terminata nel 1954, dopo avere attraversato due guerre mondiali, lo smembramento del Tirolo storico, la dittatura nazista.
La lunga storia della rivista non è ovviamente una storia lineare, ma un percorso accidentato, segnato da fratture, abbandoni, cambi di rotta, amicizie profonde.
La lunga storia della rivista è per molti aspetti la storia di Ludwig von Ficker, delle sue amicizie e scoperte, del suo itinerario spirituale, documentate da una instancabile e ininterrotta attività epistolare. «Der Brenner» non era infatti espressione di un «movimento» e non aveva un gruppo fisso di dipendenti; solo l’editore era responsabile della sua esistenza. Sarà sempre lui a determinarne le scelte editoriali e intellettuali, attraverso svolte imposte attribuendo maggior responsabilità a questo o quello dei suoi collaboratori, quasi ritirandosi dietro di loro. Altrettanto importante è la figura di Georg Trakl, la cui presenza attraverserà l’intera storia del «Brenner», ben oltre la sua morte avvenuta nel novembre del 1914 sui campi della Galizia.
A grandi linee è possibile ripartire la storia del «Brenner» in quattro periodi: Il primo «Brenner»: 1910-1915; Il periodo filosofico-religioso: 1919-1927; Dalla Repubblica all’Anschluß: 1927-1934 e infine gli anni del dopoguerra: 1946-1954. La frattura più radicale è rappresentata dallo «Jahrbuch» del 1915, nato come reazione alla morte di Trakl, che interrompe il lungo silenzio successivo al trauma della guerra. Lo «Jahrbuch» anticipa la nuova fase e al tempo stesso indica cosa del primo «Brenner» sarebbe traghettato nelle fasi successive: la critica alla modernità e segnatamente al ruolo della stampa; l’appello all’interiorità di ascendenza kierkergaardiana; un sottofondo apocalittico che si farà via via più evidente; il richiamo alla responsabilità del singolo e il rifiuto di qualsiasi impegno nella vita sociale.
Ognuno di questi momenti è caratterizzato dall’emergere di una o più figure: Dallago, Trakl e le traduzioni delle opere di Kierkegaard ad opera di Theodor Haecker; Ferdinad Ebner e la polemica con Dallago; e infine tre importanti figure femminili: Paula Schlier, Hildegard Jone, Gertrud von le Fort. Ovviamente la platea dei collaboratori è molto più ampia, ma è intorno a queste figure che si condensano le criticità e le svolte.
Se pure non esiste una storia dell’intero arco della rivista, singoli periodi, episodi, personalità sono stati analizzati e messi a fuoco da un nutrito gruppo di studi. Già nel 1964, ovvero solo dieci anni dopo la pubblicazione dell’ultimo numero della rivista, presso l’Università di Innsbruck veniva costituito il «Brenner Archiv»divenuto poi «Forschungsinstitut Brenner-Archiv- und Forschungsstelle für Literatur». Si deve al suo primo direttore, Walter Methlagl, una infaticabile attività di ricerca e di divulgazione, documentata dall’ampia bibliografia. Methlagl conobbe personalmente Ludwig von Ficker in occasione della stesura della sua tesi e mantenne con lui un rapporto durato fino alla morte dell’editore, nel marzo del 1967.
È soprattutto nell’ultimo ventennio che si è assistito a un cambio di rotta e a un rinnovato interesse verso l’esperienza del «Brenner»e alla sua collocazione all’interno del Modernismo austriaco. Un ruolo non secondario va riconosciuto al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento che ha avviato un progetto di ricerca focalizzato sul «Brenner-Kreis»e attraverso una serie di convegni ha richiamato l’attenzione su alcune figure e momenti cruciali nella storia della rivista.
Più in ombra è rimasta la fase della rivista che va dal 1934 al 1954, pur se non priva di interesse sia per i protagonisti che per i temi trattati. E proprio su questo ultimo periodo della storia del «Brenner» discuterà Massimo Libardi nell’incontro-dibattito “La fine del «Brenner»”, che si terrà a Trento, nella Sala conferenze della Fondazione Caritro (Via Calepina 1), mercoledì 17 maggio 2023, alle ore 17,30.
L’incontro-dibattito è organizzato dalla Biblioteca Archivio del CSSEO.
Segnaliamo che l’intera raccolta della rivista «Der Brenner» è consultabile on-line all’indirizzo: https://brenner.oeaw.ac.at/
L’incontro-dibattito può anche essere seguito on-line sulla piattaforma Zoom al seguente link:
https://us02web.zoom.us/j/85334496753
L’evento è riconosciuto come attività di aggiornamento per il personale docente della scuola trentina.