La fine di Mozart

Musica lirica

Trento a Teatro
Io Centro

Progetto
PRIMO PALCOSCENICO
III Edizione

Conservatorio di musica F.A. Bonporti Trento
Centro Servizi Culturali S. Chiara
in collaborazione con:
Liceo delle Arti
CFP Centromoda Canossa
Istituto di Formazione Professionale “Sandro Pertini” - Servizi alla persona e del legno

La fine di Mozart
melodramma in un atto
libretto e musica di Marco Anzoletti 1898
(trascrizione dal manoscritto di Mattia Nicolini in collaborazione con Julian Lombana)
Orchestra, coro del Conservatorio di musica Bonporti di Trento e Riva del Garda
Coro Liceo Musicale Bomporti di Trento
Scene Liceo Artistico Alessandro Vittoria di Trento
Trucco e parrucco Istituto di Formazione Professionale "Sandro Pertini" - Servizi alla Persona e del Legno
Grafica Liceo Artistico Fortunato Depero di Rovereto
Costumi CFP Centromoda Canossa di Trento
Servizi tecnici e organizzazione generale Centro Servizi Culturali Santa Chiara

personaggi e interpreti:
Volfango Mozart, Luigi Fabemoli/Balasz Bodnar
Costanza Weber-Mozart Annalisa Ferrarini/ Andreea Tudorancea
L. van Beethoven Luke Mllugja/Richard Megedus
La Contessa di Clary Erika Bonadiman
Un creditore Vadim Tarakanov
Un medico Richard Megedus/Luke Mllugja

Maestro concertatore e direttore Juliàn Lombana
Regia Augusto Faggioli
Scene Nikolas Valletta, Gianluca Pasquali
Luci Marco Comuzzi

Direttori dei Cori Cecilia Vettorazzi, Paolo De Zen, Lorenzo Donati

Assistente alla regia Elena Faggioli
Direttore di palcoscenico Tullio Garbari
Maestro alle luci Michela Mantegazzini
Maestri collaboratori Nicolas Bajorat, Stefano Visintainer, Paola Antoniacomi

Progetto
PRIMO PALCOSCENICO
terzo anno
LA FINE DI MOZART
Il progetto (già sperimentato negli anni scorsi con la messa in scena de “Li due svizzeri” e “Operapophis”), coinvolge diversi soggetti mirando al nuovo allestimento, in prima esecuzione contemporanea, dell’opera “La fine di Mozart” composta nel 1898 dal trentino Marco Anzoletti.
All’interno del Conservatorio, le aree fondamentali di intervento sono: la responsabilità scientifico-artistica del progetto, gli interpreti, con il coinvolgimento della della classe di canto, il coro, l’orchestra, la regia.
Il Centro Servizi Culturali S. Chiara fornisce il personale e il supporto tecnico (il datore luci, gli spazi e i materiali per la realizzazione dell’allestimento).
Sono partner dell’allestimento l’Istituto delle Arti, il Centro Moda Canossa e l'Istituto di Formazione Professionale “Sandro Pertini” – Servizi alla persona e del legno, che hanno curato la realizzazione di scene, attrezzeria, costumi e i servizi tecnici di trucco e parrucco.
Il Progetto Primo Palcoscenico si configura dunque come rete territoriale tra diverse realtà artistiche e di formazione e come palestra per i futuri professionisti del teatro musicale.

La fine di Mozart
melodramma in un atto
libretto e musica di Marco Anzoletti 1898
La trama
L’opera è ambientata in casa Mozart.
• Parte prima. Il musicista si trova in una misera stanza, assorto nella composizione del Requiem. La moglie Costanza sta addormentando i due bambini con una dolce ninna nanna. Nella scena a due che segue, Mozart accenna allo sconosciuto che gli ha commissionato il Requiem mentre Costanza ricorda i grandi trionfi del marito. Sopraggiunge il giovane Beethoven, suo grande ammiratore, che offre a Mozart i suoi servigi. Nella foga di un coinvolgente entusiasmo, Beethoven esprime le sue convinzioni inneggiando ai sentimenti di fraternità, eguaglianza e pace universale. Costanza è, nel frattempo, alle prese con un creditore che, con qualche difficoltà, riesce ad allontanare. La scena termina con un grande abbraccio dei due musicisti, commentato dal coro.
• Parte seconda. Un intermezzo orchestrale delinea il carattere espressivo di questa parte conclusiva. Mozart è armai privo di forze e il medico, dopo averlo visitato, non può fare altro che constatare la gravità delle sue condizioni. Poco dopo giunge il coro della Cappella Imperiale che esegue il “Lacrimosa” del Requiem, mentre Mozart entra in agonia e muore.

L'autore
Marco Anzoletti nacque nel 1867 a Trento. Iniziò a studiare musica con il padre Luigi, violoncellista, e dimostrò un talento precoce come violinista, apprezzato anche dal celebre Friedrich Kiel. A quattordici anni fu ammesso al Conservatorio di Milano dove studiò violino (con De Angelis) e composizione (con Coronaro, Dominicetti e Ponchielli).
Si diplomò nel 1885 con il massimo dei voti. Quattro anni dopo, perfezionatosi a Vienna, vinse la cattedra al Conservatorio di Milano (che era stata del suo maestro De Angelis) e la tenne fino al 1928. Portò avanti una intensa attività concertistica in Italia e in Europa, spesso accompagnato al pianoforte dalla sorella Luisa. Riscosse ottimi riscontri di critica e si distinse anche per essere stato tra i primi in Italia a tenere un intero concerto con musiche di Bach. Johannes Brahms manifestò il suo apprezzamento per le 24 variazioni per violino e pianoforte scritte da Anzoletti su un suo tema e le fece stampare dall’editore Simrock.
Anzoletti compose 11 melodrammi, ma di questi ne venne rappresentato solo uno: La fine di Mozart, nel 1898, al Teatro Lirico a Milano.
Marco Anzoletti morì il 23 gennaio 1929 nella sua casa di Mesiano.

L’opera
Gli studi a Milano e a Vienna influenzano notevolmente la scrittura di Anzoletti e la cifra più interessante dell’atto unico La fine di Mozart è sicuramente la sintesi efficace che il compositore riesce ad ottenere fra i due mondi musicali. Troviamo molti spunti melodici tipici del melodramma italiano di fine Ottocento (Verdi e Puccini), ma anche l’uso del cromatismo e dell'armonia che caratterizzano le composizioni del mondo tedesco (Wagner e R. Strauss).
In questo contesto musicale, Anzoletti inserisce in modo sapiente delle vere e proprie citazioni da Mozart e Beethoven. Addirittura, nell’ultimo quadro, troviamo in toto, nella sua stesura originale, il celebre “Lacrimosa” come omaggio al “Sommo Compositore”.
Mattia Nicolini

Ingresso con biglietto gratuito numerato, in distribuzione da lunedì 21 marzo presso il Punto Info del Teatro Sociale (orario 16.00-19.00)
Informazioni tel. 0461.213834
n. verde 800 013952
www.centrosantachiara.it
www.iocentro.net

Si ringrazia inoltre, per la disponibilità e collaborazione, i Conservatori di Musica A.Boito di Parma, E.F.Dall’Abaco di Verona e Béla Bartók di Miskolc (Ungheria).


organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara