La foresta magica

Cinema

Spagna, 2002
Titolo originale: El bosco animado
Genere: Animazione
Durata: 83'
Regia: Ángel de la Cruz, Manolo Gómez

Dal romanzo “El Bosque Animado” di Wenceslao Fernández Flórez.
Quando il ricco Signor D’Abondo e il suo servo Rosendo attraversano il misterioso bosco di Cecebre, il servo ha la strana sensazione che gli alberi e tutta la foresta siano vivi. Ma non è solo una sensazione, infatti, appena i viaggiatori si sono allontanati, Madre Natura esce allo scoperto e si rivela in tutto il suo splendore. La serena vita della foresta viene turbata dall’arrivo di Palo, un vero e proprio palo del telefono tanto alto quanto presuntuoso, assolutamente convinto di essere molto utile all’Umanità.

di Daniele Belmonte
La foresta magica è un lungometraggio di animazione basato sul romanzo "El bosque animado" dello scrittore spagnolo Wenceslao Fernandez Florez. Il libro - scritto nel 1943 - , considerato come una delle opere fondamentali della letteratura spagnola, era già stato oggetto dell'interesse di Walt Disney, che ne aveva addirittura iniziato a trattare i diritti. Ora è diventato un film prodotto, tra la altre compagnie, dall'italiana "La Lanterna magica" che ha al suo attivo diversi lavori di animazione di successo come La gabbianella e il gatto e il più recente Aida degli alberi.
Il film racconta una bella storia ambientata in una foresta della Galizia abitata da alberi animati e animali parlanti e da un terribile mostro, sanguinario e crudele: l'uomo.
Nella foresta alberi e animali vivono in armonia finché un cacciatore non rapisce tutte le talpe del bosco per farne una pelliccia per la sua odiosa e vanitosa signora. Solo Furi, una talpa timida e timorosa, riesce a sfuggire alla cattura. Sarà lei, assieme ad una micetta scacciata dalla casa dei padroni e con l'aiuto dei suoi cugini topi, a liberare le povere talpe riuscendo così a coronare il suo sogno d'amore con Linda, una talpina di cui Furi è segretamente innamorato.
Film ecologista e animalista La foresta magica affronta queste importanti tematiche con il giusto piglio riservando loro l'interesse che meritano. Soprattutto l'aspetto animalista sta particolarmente a cuore agli autori. Prova ne sono alcune scene abbastanza forti per essere un film che si rivolge soprattutto ad un pubblico infantile. Il film, pur se con qualche lentezza che in alcuni punti rischia di attenuare la tensione, scorre piacevole soprattutto nelle scene corali quando alberi e insetti, talpe, gatti e topi agiscono aiutandosi vicendevolmente in un confortante effetto di insieme.
Girato con la tecnologia 3D, pur non raggiungendo i risultati di altri film che si affidano alla medesima tecnica, La foresta magica è comunque un buon esempio di opera digitale dove arte e tecnologia si fondono con una giusta misura di armonia. I disegni, molto infantili nella loro struttura, godono però di divertenti rotondità che acuiscono il loro senso caricaturale e comico.
Una menzione particolare le meritano le musiche composte da Arturo B. Kress. La colonna sonora è composta da suadenti ballate celtiche e danze folcloristiche galiziane che si sposano ottimamente con i paesaggi e le atmosfere del film. Due brani sono cantati da Luz, nota cantate spagnola, che già aveva lavorato con Almodovar in Tacchi a spillo.
In conclusione, La foresta magica è un film di animazione ben confezionato e adatto ad un pubblico di bambini ma i cui messaggi dovrebbero essere soprattutto fatti propri dagli adulti, affinché animali ed alberi non abbiano più a salutarsi con questa avvilente espressione : "Che l'uomo ti ignori!"
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