La forma del sacro: La forma della preghiera

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Progetto Comunicabilità
Linguaggi universali, espressioni territoriali
le tematiche dei luoghi

Due luoghi: una chiesa antica oggetto di devozione intensa e un luogo che ha ospitato luoghi di culto dall’età preistorica e fino all’Alto Medioevo, per poi scomparire in silenzio, senza quasi lasciare traccia. Due aspetti di luoghi di fede e di spiritualità, che travalicano la fede per diventare paradigma suggestivo di una profonda ricerca interiore, dell’istinto mai appagato di trovare risposte.

La forma della preghiera
Chiesa di S. Antonio a Dro
Dal 10 maggio al 22 giugno 2014

La rappresentazione della sacralità è antica; è stato un mezzo importante per parlare con la divinità e esprimere sottomissione e omaggio, devozione, ma è stato anche un mezzo formidabile per spiegare a chi non poteva capire che attraverso le immagini i misteri più importanti ed i fondamenti essenziali della religione e dei suoi riti. Le immagini sacre, la raffigurazione dei santi o di storie delle Sacre Scritture, diventa quindi espressione simbolica di preghiera, di devozione, di incitamento alla fede.

ESPOSIZIONE
Attraverso la raffigurazione di immagini sacre dell’artista trentino Carlo Adolfo Fia trova espressione forte e significativa il dogma della chiesa cattolica. Per secoli le raffigurazioni all'interno delle chiese, fossero affreschi o tele, sono state la Bibbia del popolo, un modo per far comprendere a tutti la bellezza di Dio e del Suo creato, oppure la terribile inquietudine della punizione divina, del peccato.


organizzazione: Associazione AnDROmeda