La generazione dei Giganti
La generazione dei Giganti
Gesuiti scienziati e missionari in Cina sulle orme di Matteo Ricci
Sarà aperta fino al primo aprile la mostra curata dal Centro Studi Martino Martini >>, La Generazione dei Giganti. Gesuiti missionari e scienziati in Cina sulle orme di Matteo Ricci, che verrà inaugurata martedì 24 gennaio alle ore 17.00 al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina.
Dopo esser stata ospitata nella Sala di rappresentanza della Regione Trentino-Alto Adige, la mostra approda a San Michele con una ricca collezione di oggetti e materiali iconografici che descrivono la vita dei missionari gesuiti protagonisti dellevangelizzazione e degli scambi culturali con la Cina.
A trecentocinquantanni dalla morte di Martino Martini, avvenuta a Hangzhou, in Cina, nel 1661, il Centro a lui intitolato propone una mostra volta a evidenziare la sua poliedrica personalità di scienziato, geografo, storico, linguista, missionario e a mettere in luce il ruolo da lui svolto come mediatore tra due mondi e due culture, quella cinese e quella europea, in un secolo, il Seicento, nel quale lapertura e la tolleranza verso laltro e il diverso erano estremamente rare in entrambi i continenti.
La mostra si basa su unattenta ricognizione delle fonti: iconografiche (dipinti raffiguranti Martini, i luoghi dove studiò e visse dopo essere diventato missionario, da Roma a Genova, a Lisbona e poi da Goa a Macao, a Hangzhou), documentarie (atto di battesimo), bibliografiche (copie delle opere da lui pubblicate al suo ritorno in Europa, dal Novus Atlas Sinensis al De Bello Tartarico, dalla Sinicae Historiae Decas Prima alla Grammatica Sinica), di cultura materiale (paramenti sacri, suppellettili domestiche, strumenti scientifici). Il percorso è completato con una serie di pannelli illustrativi, opere darte e altro materiale, provenienti da vari musei, archivi e biblioteche, straordinarie testimonianze della presenza cristiana in Cina.
Fausto Casi, direttore scientifico del Museo dei Mezzi di Comunicazione del Comune di Arezzo, ha messo a disposizione per la mostra una serie di strumenti scientifici rari e originali, usati dalla marina per la navigazione nella metà del 1600 - la balestriglia, il doppio quadrante di Davis, lottante di Hadley - e altri oggetti impiegati per i rilevamenti astronomici - il grande telescopio a riflessione ricoperto in pelle nera, il quadrante astronomico in ottone, gli orologi solari in legno e avorio, il rarissimo notturlabio in bronzo che, sospeso nel suo supporto, consente di vedere sia la parte che legge le ore di notte (con le stelle), che laltra superficie dove è inciso lorologio solare - oltre a rari strumenti geodetici, come il grafometro in ottone dorato e il teodolite in ottone e argento che, insieme alla scatola matematica usata per i calcoli, consentirono a Martino Martini di rilevare le misure per la stampa del grande atlante cinese.
Casi ha così commentato i contenuti delle vetrine: lo scopo di questa esposizione è quello di rappresentare il momento storico in cui Martino Martini è andato in Cina, dove ha vissuto per molti anni fondando anche una chiesa, recentemente restaurata. La presenza della parte strumentale ha quindi lo scopo di ricordare che Martini ha portato con sé, superando tutte le difficoltà dei trasporti via mare o via terra, anche tutto quanto cera di più aggiornato nel campo scientifico del mondo Occidentale. Il magnifico e rarissimo orologio meccanico da tavolo, in bronzo inciso e dorato, conclude degnamente il bagaglio del Gesuita con il quale stupì i cinesi, compresi i grandi imperatori orientali che non avevano mai visto nulla di simile.
La generazione di gesuiti include, oltre a Martino Martini, Giulio Aleni, Prospero Intorcetta, Johann Schreck, Michail Boym, Adam Schall, Ferdinand Verbiest, Joachim Bouvet, Tomás Pereira e Giuseppe Castiglione, tutti, a loro modo e nei rispettivi campi, autentici protagonisti del dialogo culturale tra Europa e Cina.
Didascalie immagini
Sfera armillare1
Maison Delamarche, Sfera armillare tolemaica, da tavolo, Parigi, XVII secolo, incisione acquerellata, incollata su cartapesta e legno, con supporto di legno, Arezzo, Collezione Fausto Casi
Grafometro1
Martin aux Chevaux Leger, Grafometro geodetico e astronomico, Versailles, XVIII secolo, ottone inciso e dorato e vetro, con supporto di legno, Arezzo, Collezione Fausto Casi
organizzazione: Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina - Centro Studi Martino Martini per lo sviluppo delle relazioni culturali Europa-Cina