La locandiera

Teatro

Stagione Teatrale di Cavalese 2005/2006

Progetto U.R.T.
La locandiera
di Carlo Goldoni, regia di Jurij Ferrini
con Jurij Ferrini, Sarah Biacchi, Massimo Cagnina, Marco Zanutto, Alessandra Frabetti, Wilma Sciutto, Andrea Pierdicca, Ture Magro

L'opera è senza dubbio uno degli indiscutibili capolavori goldoniani e a noi offre ancora una volta un canovaccio in lingua italiana - è un sollievo per un attore recitare talvolta senza il filtro di una traduzione - una lingua italiana particolare, ricca, calda, vitale, piena di sapore come lo è la cucina tradizionale del nostro paese e nello stesso tempo leggera e speziata spesso estremamente elegante; in questo senso, nel senso della ricerca delle sonorità linguistiche, il nostro lavoro - che tenta di equidistanziarsi dall'italiano disinvolto e annacquato che ogni giorno la televisione ci propina e da ogni manierismo teatrale - ritrova in questo testo un materiale ricco di spunti comici e di improvvise virate ritmiche, di altalene melodiche e movimenti rapidi. Un gioiello. Ricorda un'opera buffa.
La musica infatti è un altro cardine su cui poggia questo progetto: la figura della serva amorosa attraversa il teatro e l'opera buffa in tutto il '700 e approda alla società moderna incarnando un nuovo tipo di femminilità che porta la donna ad iniziare, almeno in occidente, un lento processo di emancipazione.
Tracce di questa figura così centrale e astutamente ambigua si ritrovano nella Susanna de "Le nozze di Figaro" o nella più nobile Rosina de "Il barbiere di Siviglia", figure che sembrano quasi "figlie" della nostra Mirandolina, discendente a sua volta in qualche modo dalla maschera di Colombina. Così come esistono altri personaggi che arrivano direttamente dalla commedia dell'arte e che irrompono nell'opera Buffa, basti pensare a Figaro che potrebbe avere un antenato in Brighella.
Ecco allora il senso di citazioni musicali così riconoscibili e particolarmente adatte a far da supporto alla vicenda che in fin dei conti si svolge in una sola e "folle giornata". Accanto a questa scelta se ne fonda un'altra: il XVIII secolo è anche il secolo degli odori, non sempre gradevoli ma senz'altro molto forti; questo spiega il continuo riferimento nella commedia alla pulizia, al profumo del sapone di Marsiglia, e all'arte del gusto che sono le prime armi di Mirandolina per far cadere nella sua rete il burbero cavaliere. Una sorta di concerto di suoni e sapori in cui narrare le vicende dei buffi personaggi che popolano la accogliente locanda fiorentina. Ma il grottesco ha sempre qualche aspetto fosco e qualche pennellata pesante e infatti non tutta la storia appare lieve. Mirandolina si fa prendere la mano dal gioco che a tratti diventa crudele e la storia si chiude con un "non-lieto fine": il cavaliere maledirà le donne sopraffatto dal dolore per un amore non corrisposto
E’ da dire che quando si dà una spolverata al grande libro del teatro di Goldoni e si tolgono di mezzo le ragnatele dei goldonismi, dei vezzi e delle noiosissime maniere teatrali resta in mano un teatro vivo, pulsante e così vero da far impallidire.
Jurij Ferrini

Informazioni sulla prevendita

Biglietti:
• Sportelli delle Casse Rurali Trentine fino alle ore 15.30 del giorno dello spettacolo o del venerdì precedente se lo spettacolo è programmato di sabato o di domenica
• Biglietteria teatro il giorno dello spettacolo dalle ore 20.30 alle 21.00


organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Cavalese