La magia e la poesia del Trentino nella pittura di Eugenio Prati

Mostra

Il 18 maggio si inaugura a Trento, Palazzo Geremia, la mostra "La magia e la poesia del Trentino nella pittura di Eugenio Prati". Artista trentino appartenente alla corrente realista del Secondo Ottocento, Eugenio Prati (1842-1907) è estremamente legato alle tradizioni e alle bellezze naturali della sua terra. I suoi quadri sono di elevato interesse pittorico e storico in quanto testimoni di usi, costumi e di luoghi ormai scomparsi.

PERCORSO ESPOSITIVO
La mostra presenta una quarantina di opere allestite nella Sala Falconetto e nella Sala Busti di Palazzo Geremia. Si tratta di olii, acquerelli e disegni provenienti da numerose collezioni private italiane e dal MART (Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto). Le opere esposte coprono un ampio arco cronologico dell’attività artistica di Eugenio Prati iniziando dai dipinti eseguiti al termine della preparazione accademica (La dama che fuma del 1877) per arrivare fino alle opere compiute negli ultimi anni di lavoro (Autunno del 1906). Sono presenti numerosi soggetti compiuti durante il soggiorno ad Agnedo, (1880-1895), periodo noto per importanti successi e di riconoscimenti internazionali. Accanto a opere prestigiose, sono presenti anche alcuni bozzetti preparatori quali "Solitudine" esposto alla Prima Biennale di Venezia del 1895 che risultano di estremo interesse in quanto permettono di comprendere le tecniche e i processi esecutivi del pittore.

CENNI BIOGRAFICI
Eugenio Prati nasce il 27 gennaio 1842 a Caldonazzo, in Valsugana. Nel 1854 intraprende gli studi pittorici presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dal 1866 al 1879 è a Firenze dove abbandona i soggetti accademici e comincia a dedicarsi al realismo diventando il più autentico interprete della realtà del Trentino nel periodo a cavallo fra i due secoli. Sposatosi con Ersilia Vasselai, ritorna in Valsugana e dal 1880 vive ad Agnedo, paese natio della moglie. Inizia un lungo e proficuo periodo, caratterizzato da un’intensa attività pittorica. Partecipa alle più importanti mostre nazionali e internazionali esponendo dipinti che narrano la vita quotidiana di paesani, contadini e pastori del Trentino. Dal matrimonio con la Vasselai nascono tre figli. Nel 1893 si trasferisce con la famiglia a Trento dove avvia una piccola scuola di pittura. Scompare a Caldonazzo l’8 marzo 1907.

Progetto della mostra e coordinamento: Alberto Pattini, Delegato allo Sviluppo e Valorizzazione del Centro Storico - Comune di Trento
Organizzazione: Vanda Giovannini - Comune di Trento
Allestimento: Roberto Festi
Mostra a cura di Elisabetta Staudacher


organizzazione: Comune di Trento Sviluppo e Valorizzazione del Centro Storico