La magnifica intrapresa

Teatro

La memoria dei luoghi 2007

La magnifica intrapresa
Galeas per montes
di Paolo Domenico Malvinni
con Laura Curino e I Calicanto
Musiche di Roberto Tombesi
Scenografia di Mauro Zocchetta
Regia di Titino Carrara
Una coproduzione della Provincia autonoma di Trento -
Assessorato alla Cultura e La Piccionaia-I Carrara Teatro Stabile di Innovazione
in collaborazione con il Coordinamento Teatrale Trentino

È una storia di uomini, una storia di poteri, guerra, ambizioni. È una storia di acque che corrono nelle pieghe della terra. Di galee che navigano mari, fiumi, rigagnoli, pozze, e pure piscio di buoi. E persino sulla terra, sul calcare e il granito. Non per miracolo, per Magnifica Intrapresa. Nell’anno 1438, inviata dal doge Francesco Foscari della Serenissima Repubblica Veneta, parte da Venezia una flotta di Galee e barche da guerra. Raggiungeranno il Garda passando dai monti: la pianura è in mano all’esercito milanese al soldo di Filippo Maria Visconti, e per raggiungere ed aiutare l’assediata Brescia questa è l’unica, pur pazzesca, via da percorrere. La flotta risale controcorrente il fiume Adige, combattendo ogni sorta di avversità: migliaia di braccia e funi tirano dalle vie degli zattieri, spingono con pertiche; argani, buoi e cavalli, più di duemila. I ponti vengono abbattuti per fare luogo al passaggio delle navi alberate e avanti fino a Verona. E poi su per la Chiusa fin quasi a Rovereto, con sudore e sangue, non dimenticando il “doveroso” saluto al famoso verone dov’è affacciata la bella Giulietta. A Mori si tirano le navi in secca, e l’impresa si fa titanica: le navi devono attraversare una lunga valle e poi risalire le montagne, aprendosi un varco fra alberi e rocce e raggiungere il passo San Giovanni… per poi volare fra dirupi a Nago e Torbole per posare finalmente gli scafi nella acque color cobalto del lago di Garda. Nel grande lago poi, battaglie dai diversi esiti tra le flotte della Serenissima e dei Visconti di Milano che hanno in acqua le navi degli alleati Genovesi. Alla magnifica intrapresa!
Titino Carrara

La valletta di Santa Lucia, a perpendicolo sotto il castel Penede, è uno dei punti dove il trasporto delle navi è stato più spettacolare. Le cronache dell’epoca dicono che per trattenere lo scivolamento verso il lago delle galee, siano state alzate le vele per sfruttare la potenza dell’òra. E si parla anche di ulivi che sarebbero stati usati come fossero pali conficcati… Anche l’abitato di Nago subì qualche trasformazione per l’occasione: alcune case dovettero addirittura essere abbattute per lasciare il passo alla flotta. Castel Penede, che rimase sotto il controllo milanese fino al 1438, fu conquistato da Venezia proprio per non avere contrasti durante il passaggio della flotta in quella valletta, che era l’unica forma di collegamento tra il Garda, la valle del Cameras e la Vallagarina.


organizzazione: P.A.T. Assessorato alla Cultura Servizio Attività Culturali