La manutenzione dei sensi

Storia di paternità e montagna

Incontri e convegni , Presentazione libro

Franco Faggiani ha lavorato come reporter nelle aree più calde del mondo, occupandosi di ambiente, economia ed enogastronomia. Da sempre alterna alla scrittura lunghe e solitarie esplorazioni in montagna. Da una di queste deriva “La manutenzione dei sensi”, ( Fazi Editore ) fra le migliori uscite italiane del momento.
La storia di un rapporto fra un padre ed un figlio con sullo sfondo una montagna silenziosa, non edulcorata.
Un romanzo sul cambiamento, la paternità, la giovinezza.

A un incrocio tra casualità e destino si incontrano Leonardo Guerrieri, vedovo cinquantenne, un passato brillante e un futuro alla deriva, e Martino Rochard, un ragazzino taciturno che affronta in solitudine le proprie instabilità. Leonardo e Martino hanno origini ed età diverse, ma lo stesso carattere appartato. Il ragazzo, in affido temporaneo, non chiede, non pretende, non racconta: se ne sta per i fatti suoi e non disturba mai.
Alle medie, però, a Martino, ormai adolescente, viene diagnosticata la sindrome di Asperger.
Per allontanarsi dalle sabbie mobili dell’apatia che sta per risucchiare entrambi, Guerrieri decide di lasciare Milano e traslocare in una grande casa, lontana e isolata, in mezzo ai boschi e ai prati d’alta quota, nelle Alpi piemontesi.
Sarà proprio nel silenzio della montagna, osservando le nuvole in cielo e portando al pascolo gli animali, che il ragazzo troverà se stesso e il padre una nuova serenità. A contatto con le cose semplici e le persone genuine, anche grazie all’amicizia con il burbero Augusto, un anziano montanaro di antica saggezza, padre e figlio si riscopriranno più vivi, coltivando con forza le rispettive passioni e inclinazioni.
Una storia positiva è al centro di questo romanzo che trabocca di umanità e sensibilità autentiche e che contiene una riflessione sul labile confine che divide la normalità dalla diversità.
Un romanzo sul cambiamento, la paternità, la giovinezza, in cui padre e figlio ritroveranno la loro dimensione più vera proprio a contatto con la natura, riappropriandosi di valori irrinunciabili come la semplicità e la bellezza.

«Ma tu, quando hai saputo che Chiara era morta, cos’hai detto?».
«Non scherzi stasera con le domande, eh? Vuoi proprio saperlo? Non ho detto niente. Non sono riuscito a dire una parola per giorni, avevo un dolore allo stomaco che non mi faceva stare in piedi. E la testa leggera, perché vuota. Sono andato avanti così per un bel po’».
«E poi?».
«Poi qualcuno mi ha salvato».

Per maggiori informazioni vedi allegato:


organizzazione: Libreria Arcadia - Rovereto