La marcia dei pinguini

Cinema

Francia, 2004
Titolo originale: La marche de l'empereur
Genere: Documentario
Durata: 80'
Regia: Luc Jacquet
Voci: Charles Berling, Romane Bohringer
Sito ufficiale: wip.warnerbros.com

Nell'oceano, il pinguino imperatore assomiglia più ad un delfino che ad un uccello. Potente, fluido, con un colpo di reni viene fuori dalle profondità come un siluro, scivola con destrezza sul ghiaccio, si rialza e finisce per mettersi in piedi sulle zampe. Trasformatosi in camminatore maldestro, l'uccello si trova ormai alla mercé del minimo ostacolo. Quale ragione o quale destino spinge dunque questo buffo uccello a lasciare l'acqua ghiacciata nella quale si muove con tanta grazia? Una sola, primordiale ed essenziale: la sopravvivenza della propria specie. Ma nell'Antartico i luoghi eleggibili sono rari poiché d'inverno, per un'ampiezza che va dai 100 ai 200 chilometri intorno al continente, il mare ghiaccia. Da una parte c'è il nord (il mare ghiacciato, l'oceano e il suo cibo), dall'altra c'è il sud (la banchisa, deserta ma stabile). Tra i due, c'è l'imperatore che cammina. Che cammina d'inverno attraverso centinaia di chilometri di pericoli. Che cammina senza posa tra il cibo e il suo piccolo che ha fame… La Marcia dei Pinguini racconta quest'epopea...

Appena uscito sugli schermi francesi è subito stato accolto con affetto. La Marcia dell'Imperatore è un film documentario girato in Antartide da Luc Jacquet. L'Imperatore del titolo è il Pinguino Imperatore, specie buffa e poco conosciuta. Tredici mesi di riprese in condizioni meteoclimatiche proibitive hanno prodotto un film unico. L'arco di tempo delle riprese copre il ciclo annuale dei pinguini, dalla migrazione all'accoppiamento. A differenza di un altro recente documentario molto apprezzato, Il Popolo migratore, in questo la famiglia dei tre pinguini protagonisti viene doppiata e la colonna sonora è molto presente. Si tratta di un documentario della National Geographic Feature Film sulle abitudini riproduttive del pinguino imperatore, dalla loro migrazione annuale per centinaia di chilometri attraverso l'Antartide per raggiungere il luogo dell'accoppiamento al formarsi delle coppie, dalla deposizione delle uova alla nasciata dei piccoli.E' con approccio emotivo che il regista ha affrontato il lavoro, focalizzandosi sulle sensazioni provate piuttosto che sull'aspetto puramente scientifico, narrando la storia dal punto di vista dei pinguini, lasciando che lo spettatore ne ascoltasse i pensieri e fosse in grado di empatizzare con loro, avendo l'impressione di trovarsi al loro fianco in quella terra inospitale.Così come i pinguini, Jacquet si trova a suo agio nell'ambiente polare, che a suo parere trasmette un forte senso di avventura mentre il corpo si adatta alle difficoltà, imparando a rendere minimi i movimenti e sopportare il terribile vento polare, che rende intollerabili le già basse temperature.
Antonio Cuomo


organizzazione: Associazione Teatro e Spettacolo - Comune di Aldeno Assessorato alla Cultura - Coordinamento Teatrale Trentino