La mia Iliade
Il nuovo monologo di Andrea Castelli per raccontare l'Iliade
produzione Trento Spettacoli
La mia Iliade
di e con Andrea Castelli
scene e costumi di Tessa Battisti
luci Claudio Zanna
La mia Iliade: un sogno-progetto tenuto nel cassetto per anni: raccontare l’Iliade. Molto prima di Baricco e dopo un grande professore che alle medie, negli anni sessanta, fece innamorare di Omero il timido Castelli: l’amato-temuto prof. Antonio Clauser.
Ci sono momenti della storia in cui il presente è così brutto, banale e triste, che rifugiarsi nel mito diventa sin troppo facile. Forse anche comodo. Nell’uno e nell’altro caso, comunque, ci soccorre la fantasia. Allora, portato da queste ali, anche il mito può diventare attuale, più vicino a noi, può darci consolazione perché nell’Iliade c’è tutto: l’amore, la violenza, la poesia, la guerra, l’ira, la gelosia, il dolore, le madri, i padri, gli dèi volubili e beffardi… in una parola ci siamo noi.
Andrea Castelli, nel suo monologo, interpreta i personaggi a modo suo, in forme diverse, usando principalmente l’italiano con intarsi di trentino, romanesco, veneto per far parlare Agamennone, Cassadra, Achille e tanti altri. Un esempio? Vedremo un Achille burino che parla in romanesco, un po’ borioso e antipatico.
La chiave infatti è l’ironia, anzi meglio l’autoironia, quella che ci fa capire col sorriso che al di là del mito c’è una realtà che è cambiata ben poco: la condizione umana.
L’Iliade tragica come metafora della condizione umana, parere condiviso anche dall’autore: “Trovo che si possa considerare l’Iliade la madre di tutte le battaglie, e forse contiene un po’ tutto: come vicende, come caratteri, intrecci, passioni e pulsioni”.
Biglietti
- Intero Euro 10,00