La natura delle cose

Danza

Drodesera > Centrale di Fies 2009

Compagnia Virgilio Sieni
La natura delle cose
dal De rerum natura di Lucrezio
regia, coreografia, scene Virgilio Sieni
collaborazione alla drammaturgia e traduzioni Giorgio Agamben
con Ramona Caia, Massimiliano Barachini, Jacopo Jenna, Csaba Molnar, Daniele Ninarello
musiche originali Francesco Giomi
voce Nada Malanima
costumi Geraldine Tayar
luci Virgilio Sieni
responsabile dell’allestimento Edoardo Ridi
elettricista Luisa Giusti
strutture gonfiabili Fly In Balloons s.r.l.
maschere animali Chiara Occhini
prosthesis e consulenza meccanismi, automazioni
Giovanna Amoroso e Istvan Zimmermann-Plastikart
si ringrazia Tempo Reale Firenze
produzione Teatro Metastasio - Stabile della Toscana, Compagnia Virgilio Sieni
collaborazione alla produzione Torinodanza, CANGO Cantieri Goldonetta Firenze
la Compagnia è sostenuta da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, Comune di Firenze - Assessorato alla Cultura, Comune di Siena - Assessorato alla Cultura

La nuova creazione di Virgilio Sieni si basa sul poema di Lucrezio, De rerum natura.
Attraverso una partitura di elementi sottili, dove la luce sembra sostituirsi al corpo e il senso del vuoto all’apparizione di corpi trasfigurati e galleggianti, si apre uno squarcio su un corpo unico che abita la scena: un corpo che comprende altri corpi, altre forme; che lancia messaggi di pace e che si rivolge all’ascolto, alla democrazia e alla libertà della tecnica, al senso laico del mistero. Una complessa macchina fisica che permette a Venere, presenza umana e pupazzo allo stesso tempo, di muoversi in una prolungata sospensione corporea, per poi discendere lentamente, per gradi, fino a terra. E' in questa dimensione che i corpi si mostrano allo stesso tempo ricoperti di simulacri e denudati, e si mostrano nel loro atto di genesi e di costruzione, nel loro formarsi e trasformarsi; qui la pelle si espone al vuoto, fondando un tempo che si apre alla sospensione e affermando decisamente, con Lucrezio, che “nulla nasce da nulla”.

Foto di Paolo Porto