La pittura di Luigi Tamanini (TAM TAM)

Mostra

L'artista espone in Biblioteca da mercoledì 18 a domenica 29 marzo.
Presentazione della mostra venerdì 20 marzo ore 18.00.

Venerdì 20 marzo alle ore 18.00 si inaugura, presso la Biblioteca Civica di Rovereto “G. Tartarotti” Corso A.Bettini,43, una mostra di pittura di Luigi Tamanini intitolata “Connessioni”; la mostra rimarrà aperta fino al 30 di marzo.
Luigi Tamanini è un artista figurativo attivo a Firenze, città nella quale si è trasferito, da Trento, sua città natale, per gli studi universitari. Dopo essersi laureato in Architettura, ha avuto modo di frequentare, nel capoluogo toscano, prima l’atelier della pittrice olandese Joke Frima, e in seguito la scuola di “disegno e di pittura dal vero” della Maestra Nerina Simi (1983-1987). Nello stesso periodo comincia a perfezionarsi seguendo i corsi di disegno e incisione della “Scuola Libera del Nudo” presso l’Accademia di Belle Arti della città di Firenze.
La sua prima mostra, nella nostra città, presso la Galleria Fogolino, risale al 1975; negli anni successivi espone sue opere a Firenze, Lucca, Milano, Roma, Cosenza, Viareggio, Crotone, etc. E’ socio dell’Antica Compagnia del Paiolo e fa parte del Consiglio direttivo del Gruppo Donatello, due fra le più prestigiose associazioni artistiche fiorentine, presso le quali ha esposto più volte nel quadro di mostre personali e collettive da lui curate.
La sua sperimentazione pittorica - ma anche quelle grafica e plastica - del periodo più recente si ispira a una spiccata esigenza di sintesi fra un preminente cromatismo classico ed una forte esigenza di essenzialità grafica; quest’ultima viene esperita con particolare attenzione rispetto all'impaginazione compositiva. Sono proprio questi i due poli precipui della sua ricerca: il colore come componente preponderante della costruzione dell’immagine e l’attenzione ad una resa asciuttamente graficistica. Il suo linearismo, infatti, si impone sempre come un dato utilmente vincolante, mobile ed inquieto, e tuttavia sempre rigoroso, che in qualche modo serve anche a disciplinare l’impianto figurativo.
Nella sua opera i soggetti si mostrano in modo più evocativo che narrativo, come tessere di un immaginario popolato di forme, figure e personaggi enigmatici che suscitano una costante interrogazione epistemologica; ma al tempo stesso essi rimandano ad un universo fiabesco costruito con elementi di diversa provenienza culturale (ed anche letteraria): archetipi e mitologemi più arcaici convivono con allusioni alla cultura moderna del Nord Europa.
È proprio in quest’ottica che si inserisce una costante riflessione sulle relazioni fra maschile e femminile, condotta a partire da uno sfondo edenico ma con esiti non necessariamente consolatori.


organizzazione: Biblioteca Civica Rovereto