La quadreria dei Cappuccini
La quadreria dei Cappuccini
Dipinti dal Cinquecento all'Ottocento
La mostra offre una selezione dei dipinti più significativi provenienti dalla Quadreria dei Cappuccini di Trento e dagli altri conventi della Provincia Tridentina di Santa Croce.
L'esposizione è accompagnata dal catalogo completo dei dipinti conservati nei conventi di Trento, Rovereto, Ala, Condino, Arco, Terzolas.
Anche questestate Torre Vanga a Trento ospita dunque unimportante e particolare iniziativa. La Soprintendenza per i Beni Storico - artistici in collaborazione con la Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Trento, propone una mostra, ad ingresso gratuito, dal titolo "La quadreria dei Cappuccini. Dipinti dal Cinquecento allOttocento".
Dei 245 dipinti dei secoli XVI-XIX conservati nella quadreria di Trento e negli altri conventi della Provincia di Santa Croce, come Rovereto, Ala, Arco, Condino e Terzolas, la mostra propone una selezione delle opere più rappresentative. Attraverso di esse è possibile ripercorre levolversi della pittura destinata al culto di santi e beati dellOrdine, nonché la formazione della quadreria di Trento, nella quale sono confluite anche opere provenienti dai conventi periferici e da importanti donazioni private. Lattuale consistenza delle testimonianze pittoriche rispecchia solo in parte la situazione storica descritta e tramandata dalle fonti documentarie. Infatti il processo di secolarizzazione degli Ordini religiosi, avviato alla fine del Settecento dallimperatore Giuseppe II dAsburgo e proseguito nel primo decennio successivo dai governi bavarese e napoleonico, fu causa di molte dispersioni così come lo furono la prima e la seconda Guerra Mondiale.
I dipinti del XVI presenti in mostra non sono direttamente collegabili alla committenza cappuccina, ma appartengono a quella categoria di opere acquisite dai conventi nel corso dellOtto-Novecento. Fra questi spiccano il prezioso dipinto su rame di Jacopo Palma il Giovane "Cristo morto sorretto da un angelo" e il "San Gerolamo penitente" di Bernardino Campi.
Le opere appartenenti al XVII secolo sono frutto invece di una forte committenza artistica, grazie soprattutto alla munificenza di alcuni importanti mecenati, come Paride Lodron, arcivescovo di Salisburgo, che donò nel 1630 alla chiesa di santa Caterina di Rovereto laltare maggiore, di cui è possibile ammirare in mostra gli scomparti laterali del trittico dipinto da Donato Mascagni. Altri significativi esempi di questo periodo sono il capolavoro di fra Semplice da Verona raffigurante San Francesco dAssisi in adorazione del Crocifisso, opera databile al 1621-1622, e "San Felice da Cantalice" del pittore veronese Giovanni Battista Amigazzi, opera eseguita per la chiesa di Ala.
Il secolo XVIII è contraddistinto da un accresciuto fervore mecenatistico che si riflette nellinnovazione di molti apparati liturgici. Fra gli artisti chiamati a collaborare vi sono alcuni pittori trentini che hanno legato il loro nome in modo specifico alla storia dellOrdine cappuccino; fra questi Domenica Elena Spaventi, Giacomo Tenaglia, autore di due importanti pale daltare nella chiesa di santa Caterina a Rovereto, una delle quali presenti in mostra e raffigurante I santi Michele arcangelo, Andrea, Simone, Fedele da Sigmaringen e Giuseppe da Leonessa e Giacobbe Antonio Pellegrini, pittore di Ala, del quale viene esposto il dipinto raffigurante San Lorenzo da Brindisi.
Appartenenti a questo secolo ma acquisite successivamente, sono alcune significative opere presenti in mostra di celebri artisti come il "Ritratto di p. Francesco Maria Sardagna" di Giovanni Battista Lampi , la "Cena in casa di Simone" di Francesco Unterperger e due bozzetti di Ignazio Paluselli.
Per lOttocento vanno segnalati i piccoli quadri devozionali di Giuseppe Craffonara e la pala con il "Perdono di Assisi" dipinta nel 1841 dal pittore veronese Pietro Nanin.
La mostra, curata da Laura Dal Prà e Elvio Mich della Soprintendenza per i Beni Storico-artistici, e il catalogo completo delle opere appartenenti ai conventi della Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Trento di Elvio Mich, introdotto da un saggio di p. Lino Mocatti, intendono valorizzare un pregevole patrimonio artistico, sconosciuto ai più e che ha visto nel corso di questi ultimi anni consistenti interventi di restauro.
organizzazione: P.A.T. Soprintendenza per i Beni Storico-artistici - Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Trento