La sagra di San Nicolò
La festa di S. Nicolò è una delle tradizioni più affascinanti della Val di Fassa, celebrata ogni anno il 6 dicembre, in corrispondenza dell'omonima sagra a Pozza. Si tratta di una festa molto attesa dai bambini della valle, anche se negli ultimi anni l'entusiasmo sta un po' calando. Nonostante la valle si trovi in provincia di Trento, dove è molto più sentita la ricorrenza di S. Lucia, la popolazione si dedica da centinaia di anni ai festeggiamenti di S. Nicolò, molto più diffusi nella provincia di Bolzano.
La sera del 6 dicembre, S. Nicolò, vestito con splendidi abiti luminosi, la mitra in testa e la barba lunga, gira per le strade dei paesi, magari anche trasportato su una slitta, accompagnato da due angeli e dai "crampus", creature diaboliche bruttissime e puzzolenti, che strascinano pesanti catene dietro di se. Il gruppo si ferma nelle case in cui vivono bambini e S. Nicolò, una volta entrato nell'abitazione con angeli e diavoli, chiede al bambino se ha fatto il bravo se ha sempre pregato; i bambini di solito sono terrorizzati alla vista dei crampus (che fanno di tutto per terrorizzare i piccoli), e quindi cercano di convincere S. Nicolò della loro bontà. Dopodiché S. Nicolò fa dire una preghiera ai bambini rigorosamente in ginocchio e a mani giunte, e alla fine distribuisce ai piccoli i regali. Alla fine il gruppo lascia la casa e si dirige dagli altri bambini. Molto spesso si aggirano per i paesi anche altri crampus che non seguono la slitta di S. Nicolò e che si divertono a fare scherzi, talvolta anche pesanti, alle persone che incontrano.