La stanza del figlio

Cinema

È la morte la protagonista indiscussa de "La stanza del figlio", l'ultimo film di Nanni Moretti. Ed è la peggiore delle morti possibili, quella di un figlio, che lascia i genitori senza alcuna speranza di futuro.
Il film narra il conflitto generazionale all'interno di una famiglia composta dal padre psicoanalista (Nanni Moretti), madre (Laura Morante), un figlio e una figlia. La vicenda vira in tragedia, lasciando gran parte dei conflitti sospesi, rendendo ancora più devastante la sensazione di vuoto creata dalla scomparsa del figlio.
Chi conosce Moretti sa che il regista romano, da sempre, porta su grande schermo la propria quotidianità. E la morte, che si era affacciata solo una volta ne "La messa è finita" (E adesso chi ci pensa a me? - piange disperato Moretti-parroco sul corpo della madre appena spirata), diventa centrale nell'ultimo film. E a pensarci bene, non poteva che essere così.
Se in "Aprile" Moretti-neopapà percepiva improvvisamente lo scorrere impietoso del tempo e ce lo presentava con la celebre scena del metro da sarti, la paternità (reale) gioca un ruolo fondamentale anche in questo film. Ecco quindi prendere forma il proposito di girare con l'ottica del padre quelli che sono i passaggi più ostici di una famiglia (il conflitto generazionale), arrivando sino al limite estremo del dolore più grande che possono affrontare due genitori, quello appunto di sopravvivere alla morte di una persona cui si è data la vita.

INTERPRETI PRINCIPALI: Nanni Moretti, Laura Morante, Silvio Orlando, Stefano Accorsi - REGISTA: Nanni Moretti