La storia della disco music
dialogo tra Giovanni Savastano e Paolo Morando
Nessun genere musicale è stato amato e vituperato al contempo come la Disco Music: da movimento underground per minoranze di razza, sesso e ceto sociale, si è evoluto fino a diventare un trend-setter di massa.
E non è raro vedere che quanti prima lo osteggiavano e dileggiavano sono saliti sul carro degli estimatori.
Per la prima volta in Italia un libro narra da prospettive nuove rivolte al contesto socioculturale dell’epoca, la storia completa della disco music risalendo alle sue radici afro, R&B, soul, funk fino alle contaminazioni con l’elettronica dell’Eurodisco, approfondendo altresì il proliferare delle originarie discotheques che, da Parigi, sono esplose a New York, centro gravitazionale della club culture (The Loft, Studio 54, Paradise Garage) e trampolino di lancio dei nuovi ministri del suono, i DJ e i loro vinili a 12 pollici.
Una mappa per orientarsi tra le varie correnti assurte a fama mondiale: dalle origini afro di Manu Dibango e della Lafayette Afro Rock Band al solare Miami Sound, dalla disco-stomp di Bohannon alla Febbre del Sabato Sera, dall’orchestrale Philly Sound all’elettronica del Munich Sound di Giorgio Moroder, dalle superstar (Donna Summer, Bee Gees, Chic, Gloria Gaynor, Barry White, Amii Stewart) alle iconiche hits delle meteore (~Ring My Bellâ”, “Born To Be Alive”, “Funky Town”) e dei personaggi più oscuri, dal gay-clubbing di Sylvester e Grace Jones agli “alieni” atterrati sul Dancefloor dai pianeti rock, funk e jazz.