La trilogia del castello

Incontri e convegni , Presentazione libro

Un autore mascherato da uno pseudonimo, una chitarra, un'attrice bellissima che legge stralci di una trilogia e... un fantasma. Il fantasma di Castel Beseno.

Una presentazione che ha dell'esoterico.

Tre romanzi di Tomas Vince & The Gost, ed. Publistampa Arti Grafiche; Guida dell’anima omonima, La montagna incarcerata

Ci sono luoghi abitati da millenni che ti fanno sentire a casa. Ci sono persone che per svariate ragioni esulano chi si sente a proprio agio in un luogo atavico. Odiano le radici, sono ossessionate dalle forme sotterranee che generano la bellezza della superficie e detestano la vita, degli altri. Usano la possente leva del lavoro per sradicare e buttarti in mezzo alla strada, nell'incerto. Con la scusa del progresso tecnologico giudicano il lavoro obsolescente quanto la vita aliena. Ma la carta esiste ancora e c'è chi ne viene sommerso e chi la usa per far affiorare la bellezza dell'inchiostro e delle parole. Parole che descrivono, nel romanzi di Thomas Vince, la follia del presente e la fragilità e caducità di chi viene nutrito con gli impianti a goccia. C'è chi, se gli garba, potrebbe chiudere il rubinetto da un momento all'altro. C'è chi, invece, con rispetto, si fa guidare da forze ancestrali.

Dalla esposizione storica del primo romanzo della trilogia, passando per la problematica umana del secondo, arriva la mistica del terzo, allo stato di esaltazione dell’uomo che non abbassa la testa, che è un degno oppositore delle avversità naturali e artificiali, dell’universo e dei suoi congeneri.