La via occidentale
Antiche strade dell'Alto Garda
Testi di Mariangela Ballardini, Tommaso Benamati, Gianni Menotti e Monica Ronchini
(con Associazione Riccardo Pinter)
Secondo appuntamento del progetto «Antiche strade dell'Alto Garda», ideato e coordinato dal Museo di Riva del Garda attraverso il Dipartimento storico-archeologico del MAG. Dopo la «vecchia Maza» illustrata nel mese dicembre, il 15 gennaio al teatro di Tenno ore 21, si terrà la presentazione della «via occidentale», lantico tracciato che metteva in collegamento Riva del Garda con il passo del Ballino, le Giudicarie e proseguiva fino a Merano.
Questa seconda ricerca scaturisce da un confronto fra il Museo di Riva e l'associazione Riccardo Pinter, ed è curata da Mariangela Ballardini, Tommaso Benamati, Gianni Menotti e Monica Ronchini. Gli autori si sono concentrati sul tratto di strada che da San Giacomo raggiunge Tenno, fino al ponte che, nel Medioevo, divideva le tre Regole di Riva, Tenno e Pranzo. Un tracciato oggi desueto, ma che un tempo univa un'area a vocazione preindustriale, quella di San Giacomo con i suoi mulini, alla direttrice costituita dalla Giudicarie attraverso il passo del Ballino.
Si trattava di una via commerciale molto trafficata in passato, una strada il cui interesse era addirittura superiore rispetto alla via che raggiungeva Arco, perché collegava il porto di Riva, e dunque tutte le merci che raggiungevano il Trentino attraverso il lago di Garda, con l'asse delle Giudicarie.
Anche in questo caso sono stati messi in luce la storia, la cultura, la geologia e la natura di questa antica strada, stratificate e sedimentate nel tempo. Sono state analizzate le chiese, la chiesa di San Giacomo e la romanica chiesetta di San Lorenzo, allestremità meridionale dellabitato di Frapporta, che con i suoi affreschi di epoche diverse e le pregevoli decorazioni è una delle più interessanti del Trentino. Nella pubblicazione trovano spazio anche: i ritrovamenti archeologici, come quelli legati ai roghi votivi; i racconti popolari legati al «doss delle Strie»; gli antichi mulini che lambivano il torrente Magnone; le cartiere che costellavano la zona produttiva di San Giacomo; i toponimi delle località attraversate dalla strada; il castello di Tenno. Non mancano riferimenti botanici e naturalistici legati alla straordinaria flora, tra cui olivi e gelsi, di questo angolo di Garda.
Il progetto «Antiche strade dell'Alto Garda», promosso dal Museo di Riva attraverso il Dipartimento storico-archeologico del MAG, coinvolge le municipalità della zona, ovvero i Comuni di Arco, Drena, Dro, Nago Torbole, Riva del Garda e Tenno, e altri referenti culturali del territorio quali: la Mnemoteca del Basso Sarca, le associazioni Riccardo Pinter e Il Sommolago, il Gruppo culturale Nago Torbole, Quadrivium - Associazione Musica Contemporanea, le sezioni SAT di Arco e di Riva del Garda, oltre agli Istituti Comprensivi di Arco, Dro, Riva 1 e Riva 2.
Tre sono le strade prese in esame: la vecchia Maza, che è stata presentata al Forte di Nago il 15 gennaio; la via occidentale (da Tenno al Ballino), che viene, appunto, illustrata il 15 gennaio al teatro di Tenno; la via al castello (da Dro a Drena), in programma il 12 febbraio alla biblioteca di Dro. Le pubblicazioni, accanto ad informazioni storiche, naturalistiche, geologiche e geografiche, abbinano un ricco itinerario fotografico condotto da Pierluigi Faggion. Il progetto proseguirà in primavera con i «I racconti dei sentieri», tre storie scritte da Giorgio Falco, Michele Mari, Mauro Mozzi e ispirate alle tre vie analizzate, e con iniziative specifiche sui tracciati studiati, che coinvolgeranno scuole, famiglie e le sezioni SAT. In particolare gli istituti del territorio si occuperanno di dar corpo ad alcune proposte peculiari, che verranno attivate lungo i tre sentieri nel corso della primavera. E, ancora, una videoinstallazione a cura di Sara Maino e della Mnemoteca del Basso Sarca, nonché spettacoli a tema di Quadrivium - Associazione Musica Contemporanea.
organizzazione: Gruppo Concerti Bolognano - Comune di Arco Assessorato alla Cultura