La vita di chi resta
LA VITA DI CHI RESTA: IL ROMANZO DI MATTEO B. BIANCHI CHE RACCONTA IL SUICIDIO DALLA PARTE DI CHI RESTA
Matteo B. Bianchi è forse uno dei maggiori scout editoriali del nostro Paese.
Non a caso è diventato il direttore editoriale di Accento, la casa editrice fondata da Alessandro Cattelan. Ed è un autore coraggioso: affronta nel suo nuovo romanzo una vicenda personale, il dolore per il suicidio del suo compagno di vita. E non si ferma, affrontando la vita di chi resta, dopo un suicidio.
“Quando torni io non ci sarò già più.” Sono le ultime parole di S. a Matteo, pronunciate al telefono in un giorno d’autunno del 1998. Sembra una comunicazione di servizio, invece è un addio.
S. sta finendo di portare via le sue cose dall’appartamento di Matteo dopo la fine della loro storia d’amore. Quel giorno Matteo torna a casa, la casa in cui hanno vissuto insieme per sette anni, e scopre che S. si è tolto la vita. Mentre chiama inutilmente aiuto, capisce che sta vivendo gli istanti più dolorosi della sua intera esistenza.
Da quegli istanti sono passati quasi venticinque anni, durante i quali Matteo B. Bianchi non ha mai smesso di plasmare nella sua testa queste pagine di lancinante bellezza.
Nei mesi che seguono la morte di S., Matteo scopre che quelli come lui, parenti o compagni di suicidi, vengono definiti sopravvissuti. Ed è così che si sente: protagonista di un evento raro, di un dolore perversamente speciale. Rabbia, rimpianto, senso di colpa, smarrimento: il suo dolore è un labirinto, una ricerca continua di risposte – perché l’ha fatto? -, di un ordine, o anche solo di un’ora di tregua.
Per placarsi tenta di tutto: incontra psichiatri, pranoterapeuti, persino una sensitiva. E intanto, come fa da quando è bambino, cerca conforto nei libri e nella musica. Ma non c’è niente che parli di lui, nessuno che possa comprenderlo.
Lentamente, inizia a ripercorrere la sua storia con S. – un amore nato quasi per sfida, tra due uomini diversi in tutto -, a fermare sulla pagina ricordi e sentimenti, senza pudore.
Ecco perché oggi pubblica questo libro, perché allora avrebbe avuto bisogno di leggere un libro così, sulla vita di chi resta. Ma c’è anche un altro motivo: “In me convivono due anime” scrive, “la persona e lo scrittore”.
La persona vuole salvarsi, lo scrittore vuole guardare dentro l’abisso. Per vent’anni lo scrittore che c’è in Matteo ha cercato la giusta distanza per raccontare quell’abisso.
E quando si è trovato nel punto di equilibrio, da lì, da quella posizione miracolosa, ha scritto queste parole, che, seppur lucidissime, sgorgano con la forza e la naturalezza dell’urgenza.
Ciò che stiamo consegnando nelle mani di chi legge è un dono, sì, ma un dono di straordinaria gravità. Eppure, ognuna di queste pagine contiene un germe di futuro, la testimonianza di come, persino nelle pieghe di un dolore indicibile, la scrittura possa ancora salvare.
Matteo B. Bianchi ha pubblicato i romanzi ‘Generations of love’, ‘Fermati tanto così’, ‘Esperimenti di felicità provvisoria’ (Baldini & Castoldi), ‘Apocalisse a domicilio’ (Marsilio), ‘Maria accanto’ (Fandango) e la biografia ‘Yoko Ono. Dichiarazioni d’amore per una donna circondata d’odio’ (Add).
Ha scritto programmi per la radio e la tv. Ha fondato e dirige la rivista di narrativa indipendente “‘tina”. Per Storielibere.fm conduce il podcast letterario “Copertina”. È il direttore editoriale di Accento edizioni.
È consigliato prenotare chiamando lo 0464.755021 o scrivendoci a info@libreriarcadia.com.
I partecipanti al gruppo di lettura dell’Arcadia avranno libero accesso all’incontro e potranno seguire la discussione successiva che vedrà Matteo B. Bianchi presentare la casa editrice Accento.
Coloro che non fanno parte del gdl potranno o acquistare il libro o versare 3€ che saranno restituiti in caso di acquisto nella serata di una copia del libro.