Le Mele di Paolo Vallorz e Luciano Zanoni

Mostra

La mostra, realizzata in collaborazione con il MART di Rovereto, presenta le opere di Paolo Vallorz e Luciano Zanoni, due artisti trentini entrambi autori di opere dove il soggetto “mela” è trattato con un lirismo assolutamente raro nell’arte contemporanea.
Il pittore Paolo Vallorz (Caldes, 1931), da anni residente a Parigi ma sempre legato alla sua terra d’origine, dipinge, senza enfasi nè retorica, il tema della “natura morta” con una concretezza mirabile, sintesi di un percorso professionale che lo ha portato ad approfondire la forza espressiva del naturalismo - che si accompagna anche ai temi del paesaggio e del nudo - con esiti di assoluto valore.
Analoga, per i presupposti di metodo, l’esperienza del fabbro Luciano Zanoni (Caldes, 1943) che dalla fine degli anni Settanta modella con maglio e forgia le sue sculture naturalistiche ispirate direttamente dalla natura e permeate da forti accenti realistici. Proprio una mela fu il primo oggetto d’arte realizzato da Zanoni, artista moderno che lavora con i procedimenti più antichi del mondo.
L’esposizione presenta ventotto opere ed è accompagnata da un catalogo con testi di Nicoletta Boschiero e Marco Vallora.

Luciano Zanoni (Caldes, 1943)
Luciano Zanoni nasce a Caldes il 20 maggio 1943. Fin dall’adolescenza esercita la professione di fabbro. Il rapporto con la materia e con il mondo naturale sono gli elementi che si pongono alla base della sua ricerca artistica, particolarmente stimolata e incoraggiata dall'amico pittore Paolo Vallorz e dall'intellettuale Giovanni Testori. Nel dicembre del 1979 Zanoni espone con notevole successo alla Compagnia del disegno di Milano. L'interesse verso l'opera dell'artista è confermato dalle successive mostre; nel 1982 la sua opera suscita un interessante dibattito nel quale intervengono critici noti, come Jean Clair, Raffaele De Grada, Gian Alberto Dell' Acqua e Giorgio Soavi. L’anno successivo entra a far parte del gruppo “Città e campagna”. Ha esposto a Parigi nel 1987, a Innsbruck e a Praga nel 1989, a Bolzano nel 1993, più volte a Trento a partire dal 1994, a Brescia nel 1998 e in molte altre città come Los Angeles, Lione, Torino, Modena. Nel 1995 porta a termine un albero di ulivo per la collezione di Bill Gates a Seattle (Washington). Negli anni successivi realizza alcune opere monumentali: nel 1996 il "Monumento alla Mucca Rendena" a Caderzone (Tn), nel 1998 "Albero di nocciolo" stemma del comune di Volano e nel 2001 "Albero di melograno" a Cles, emblema delle Casse Rurali Trentine. Molte sue opere sono entrate a far parte di importanti collezioni private e pubbliche (Museo Rizzarda a Feltre). Zanoni vive e lavora a Caldes, dove affianca alla produzione artistica la consueta attività artigianale.

Paolo Vallorz (Caldes, 1931)
Nato a Caldés, in Val di Sole, il 3 agosto 1931, P. Vallorz è uno dei più importanti pittori espressi dal Trentino nel Novecento. Il suo incontro con la pittura fu molto precoce. Nel 1948 frequentò, per un anno, l'Accademia di Belle Arti di Venezia, sotto la guida del maestro Guido Cadorin. A 19 anni si trasferì a Parigi, dove assistette ai corsi di Storia dell'Arte all'Ecole du Louvre e, contemporaneamente, all'Accademia Libera della Grande Chaumière di Montparnasse. Visse in clandestinità, per evitare il servizio militare: erano gli anni delle frequentazioni con Klein, César, Giacometti, Restany e Burri al quartiere Latino. In quel periodo produsse opere astratte, prima geometriche e poi informali. Realizzò numerosi oggetti in ferro battuto e l'altare della chiesa di Vermandovilliers, nel nord della Francia. Nel 1956 lasciò la pittura per dedicarsi alle auto da corsa: progettò e realizza con Tinguely una macchina con la quale entrambi parteciparono nel 1958 alla 24 ore di Le Mans. Nella prima metà degli anni Sessanta espose per due volte a New York, partecipò a collettive a Parigi e a Tolosa, ottenne il primo premio di pittura alla Tate Gallery di Londra. Ancora in questi anni partecipò ad importanti collettive a Pittsbourgh e Darmstadt ed espose nel 1967 alla Gallerie Claude Bernard di Parigi. Negli anni Settanta si riavvicinò all'ambiente italiano: nel 1970 al castello di Caldés presentò un'importante personale, seguita da due esposizioni a Milano e un'altra a Torino. Le opere di questo periodo sono, per lo più, dipinti di paesaggio. È la sua terra natale ad offrirgli spunti significativi; Vallorz si impegnò anche per una rinascita e riqualificazione dell'artigianato locale. Nel 1978 espose la serie Albe e tramonti a Milano. Moltissime sono le sue partecipazioni a collettive italiane e francesi. Nel 1994 l’artista decise di donare una cospicua parte di opere al Mart. Nel '95 Jean Clair, direttore del museo Picasso a Parigi e suo estimatore lo invitò all'importante rassegna “Identità e alterità” che, a Venezia, celebrava il centenario della Biennale. In seguito continuò con la pittura di paesaggio, dedicandosi in particolare ad una lunga serie di dipinti raffiguranti cieli e montagne, molti dei quali vennero inclusi in una mostra del '98, curata dallo 5 stesso Jean Clair. Attualmente il maestro vive a Parigi, dove alterna al disegno la pittura sul tema della figura umana. "Sono nato tra gli alberi multicolori della Val di Sole, valle del sole baciata da acque limpide e fresche. Ho fatto la mia esperienza informale concettuale, ma me ne sono ritratto avvilito e scontento. Sono ritornato alla vita, alla natura, ai fiori, ai frutti nella loro naturalità vera. Li vedo intensamente anche quando sono chiuso in una stanza buia a pensare."
P. Vallorz


organizzazione: Palazzo Roccobaruna - in collaborazione con Mart Museo di Arte Moderna e Contemporanea