Le artiglierie della Grande Guerra 1914-1918
Dalla fine dell'Ottocento, la potenza degli esplosivi, il numero delle bocche da fuoco, la loro gittata, il calibro e il peso dei proiettili, il loro potere distruttivo, sembrarono destinati ad accrescersi senza limiti. Le maggiori potenze del mondo si lanciarono in una competizione per la supremazia militare, economica e politica di cui la potenza dei cannoni e lo spessore delle corazze furono simboli.
L'illusione di poter vincere tale gara contribuì nel 1914 a gettare i paesi industrializzati europei in una sfida senza ritorno, in una guerra che in quattro anni e mezzo provocò più di nove milioni di morti, devastò intere regioni e cancellò per decenni da tanta parte del mondo l'idea della pace.
Rovereto, che dagli anni Venti rappresenta uno dei principali luoghi della memoria della Grande Guerra e che ospita importanti istituzioni dedicate alla pace e alle sue prospettive, con questa iniziativa offre ai suoi visitatori un'ulteriore ragione di visita. L'esposizione pone fianco a fianco bocche da fuoco, granate, spolette e bossoli della Prima Guerra Mondiale, con fotografie e testi che aiutano a comprendere modalità di impiego, funzione ed effetti di tali sistemi d'arma.
La raccolta di artiglierie del Museo della Guerra, collocata nelle gallerie scavate sotto il Castello conme rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale, rappresenta la più ampia esposizione del genere visitabile oggi in Italia: decine di bombarde, mortai, obici e cannoni di diverso calibro, italiani, austro-ungarici, tedeschi, inglesi, tra i quali spicca, in piazza Podestà, il mortaio austro-ungarico Skoda cal. 30,5 cm, forse l'ultimo esemplare di un'arma che, dal 1914 al 1918, ha accompagnato la marcia degli eserciti austro-ungarici e tedeschi sui campi di battaglia di tutta Europa.
Domenica 3 novembre in occasione della commemorazione dei caduti e delle vittime di tutte le guerre sarà possibile visitare gratuitamente il Museo della Guerra.
organizzazione: Museo Storico Italiano della Guerra - con il contributo dell'Assessorato alle Attività Culturali della PAT, del Comune di Rovereto e dell'APT Rovereto e Vallagarina - collaborazione del Polo di Mantenimento Pesante Nord di Piacenza