Le due apocalissi. Gli ultimi

di e con Renzo Maria Grosselli

Incontri e convegni , Presentazione libro

Per incredibile che possa apparire, a 146 anni di distanza dall'arrivo in Brasile delle prime centinaia di contadini trentino tirolesi, ci si imbatte ancora nel grande paese latinoamericano in persone anziane che come prima lingua hanno appreso un dialetto trentino. Ma forse sarebbe meglio dire un dialetto trentino-brasiliano, viste le logiche entrate nella lingua parlata, di termini portoghesi o portoghesi "trentinizzati", spesso riferentisi ad oggetti e concetti che non esistevano al momento dell'arrivo di quei circa 30.000 contadini.

Ma la lingua è un contenuto essenziale di una cultura. E quindi dietro quell'idioma, che ormai tutti definiscono taliàn, vista la forte presenza nel sud del paese di comunità italo-brasiliane (a maggioranza veneta, lombarda, trentina e friulana) si delinea una cultura che porta con sé tratti che ancora ricordano quella che venne dall'Europa. Ecco perché nel 2018 l'autore di questo volume ha cercato, e trovato, delle anziane coppie di trentino-brasiliani, in 5 località che erano o sono ancora definibili trentino-brasiliane. Con loro ha registrato delle lunghe interviste che qui ripropone. Affiancandone una, raccolta ai primordi delle sue indagini, quando credeva, sbagliando, che la memoria trentina in Brasile si stesse definitivamente spegnendo.

Qui, quindi, sono riproposte le conversazioni avute con le sei coppie di anziani contadini, ormai da generazioni brasiliani ma con comportamenti, valori e miti che molte volte sono provenienti dalla terra di origine degli avi: lingua, cucina, religiosità, ma anche architettura rurale e strumentistica agricola, tra le altre cose. Per riscoprire un Trentino tropicale e subtropicale ma anche brandelli di tradizioni che da noi sono sparite. O, anche, sono state recuperate da poco tempo in termini di folclore, proprio quando stanno morendo in Brasile. Per i più anziani tra di noi, un tuffo nei ricordi di padri e di nonni. Per gli studiosi della nostra cultura, uno strumento in più per cercare di mettere insieme il puzzle della "trentinità". Per molti una lettura appassionante, con quel sentimento del tempo che ha i colori della dolcezza e della malinconia.