Le grandi vie delle civiltà

Mostra

E noi che crediamo di aver inventato qualcosa di nuovo!
Considerazione che verrà spontanea a chi visiterà questa ricchissima mostra (oltre 400 i reperti, moltissimi di assoluta eccezione, in essa esposti) allestita al Castello del Buonconsiglio a Trento e curata dal direttore del museo Franco Marzatico, da Rupert Gebhard, direttore del museo di Monaco, e da Paul Gleirscher conservatore del museo di Klagenfurt.
Temi come quello della mobilità, della circolazione di uomini, beni, idee del multiculturalismo della globalità non sono certo temi che riguardano solo l’attualità. Sono realtà con le quali l’uomo – viaggiatore ed esploratore per eccellenza, - si è misurato nei millenni in Europa come nel resto del globo. Questa affascinante esposizione, attraverso una selezione di preziose testimonianze archeologiche provenienti da oltre 50 musei e soprintendenze italiane ed estere, racconta dei contatti, degli scambi e delle relazioni a largo raggio che hanno segnato gli sviluppi delle civiltà in Europa con la trasmissione di saperi, al contaminazione di modelli e stili di vita. Una fitta ragnatela si vie tra il Mediterraneo e il Centro Europa, le cui trame si intrecciano, si separano in un continuo divenire che hanno portato territori e culture lontani e diversi a trovare una serie di elementi in comune.
Di questa immensa e complessa trama la mostra segue i fili millenari a partire da quando si diffusero, a sud come a nord delle Alpi, le espressioni dell’arte e le figure delle cosiddette dee madri, fino ai tempi del cosmopolitismo e della globalizzazione dell’impero romano.
A transitare lungo le diverse “Vie della Civiltà” non sono solo merci, sono uomini con le loro credenze, linguaggi, talvolta nati in ambiti locali talvolta giunti nel “Vecchio Continente” dall’Oriente.
Accanto alle concrete tracce dei commerci documentati da materie prime e manufatti esotici, la mostra segue i percorsi avventurosi di innovazioni idee che hanno comportamenti e abitudini.
Già in epoca preistorica materie prime e manufatti percorrono, sulle spalle degli uomini, sulle imbarcazioni, sulle some degli animali o, inventata la ruota, sui primi carri, distanze impressionanti. E’ sulla base di scambi e commerci si consolidano le prime differenziazioni sociali.
Il rango ben presto richiede segni esteriori di appartenenza, ed ecco la ricerca di status symbol tanto più preziosi quanto esclusivi ed esotici.
Ma eccessi di ricchezza richiamano anche razzie, invasioni e migrazioni, talvolta calmierate da matrimoni diplomatici e da alleanze strategiche.
La diffusione di nuovi saperi, dall’agricoltura, alla metallurgia ma anche alla cucina e aspetti legati all’ideologia del banchetto percorrono l’Europa.
Forme ed idee contaminano popolazioni diverse. Siano archetipi come quello della fertilità femminile o quello dell’uomo eroe-guerriero dell’atleta. Ma sono anche figure di animali, espressione di un’arte animalistica che fiorisce in diverse aree, o iconografie di barche, il carro solare, l’albero della vita, le immagini del Signore e della Signora degli Animali che, fissati su diversi supporti, stupiscono per la loro potenza e bellezza. Poi le enigmatiche tavolette dell’età del bronzo, i dischi solari in oro, le maschere funerarie, i doni votivi, gli astragali. Testimonianze di contaminazioni di culti e di influssi.
Infine la diffusione della scrittura alfabetica, dai fenici, ai greci, agli etruschi, ai popoli alpini, sino all’egemonia del latino.
Gli oggetti, più di 800 provenienti da oltre sessanta musei e soprintendenze, 44 italiani e 19 stranieri, saranno esposti in 18 sale del Castello del Buonconsiglio su una superficie di 1800 meri quadrati.
Il catalogo della mostra, curata da Franco Marzatico, Rupert Gebhard e Paul Gleirscher, vedrà l’intervento di 80 studiosi. Michelangelo Lupo curerà l’allestimento mentre le scenografie saranno di Gigi Giovanazzi.

Temi della mostra
• VIAGGIARE E TRASPORTARE
Pioniere, esploratore, viaggiatore, colonizzatore, avventuriero, mercante e conquistatore: l’uomo sfida i propri limiti solcando mari e oltrepassando le Alpi già a partire dal X millennio a.C. Sfrutta l’ingegno per ridurre lo sforzo del trasporto e accorciare le distanze. Addomestica animali per la soma, il traino e la cavalcatura e inventa la ruota. Alla funzione pratica della barca si associano valori simbolici, legati anche al viaggio nell’Oltretomba.

• LA CIRCOLAZIONE DELLE MATERIE PRIME
Ricerca e sfruttamento di materie prime rappresentano una spinta decisiva all’esplorazione di territori ignoti e all’instaurarsi di forme di interazione fra individui, comunità, culture e civiltà diverse. La natura offre conchiglie, ambra, corallo, avorio, uova di struzzo, pietre preziose e materie lavorate con l’uso del fuoco. Circolano inoltre beni deperibili come bestiame, pelli, alimenti, sale, spezie, olio e tanto vino. Allo scambio e al dono cerimoniale si aggiungono, nel tempo, il commercio e l’uso della moneta. Razzie e bottini concorrono alla diffusione di beni esotici.

• LA DIFFUSIONE DI SAPERI
Il trasferimento pacifico o violento di beni e persone si accompagna alla diffusione di conoscenze che modificano le condizioni di vita. Una svolta rivoluzionaria è rappresentata dall’introduzione dell’agricoltura e dell’allevamento. Si sviluppa un diverso rapporto fra uomo e ambiente e si introducono innovazioni tecnologiche quali la ceramica, asce in pietra levigata per disboscare, attrezzi per la semina e il raccolto, macine, strumenti per la tessitura. Anche la comparsa del metallo determina profondi cambiamenti tecnologici, con importanti riflessi sul piano economico e sociale. L’impiego di “stampi” da parte di artigiani specializzati permette produzioni in serie.

• STILE DI VITA: FORME E IDEE IN MOVIMENTO
Lungo fitte vie di collegamento, viaggiatori, mercanti, guerrieri e matrimoni “diplomatici” diffondono nuovi gusti, mode e comportamenti sociali. Contatti e scambi influenzano lo “stile di vita”, la sfera ideologica e religiosa. I ceti dominanti del Mediterraneo e del Centro Europa esibiscono il loro prestigio e potere attraverso codici di comunicazione comuni. Sono oggetti di “rappresentanza” come preziosi ornamenti in oro e argento, armi e pregiato vasellame per il rito sociale del banchetto e del simposio, tanto più ricercati se di provenienza esotica. I “capi” rispondono a modelli eroici e atletici, definiti nelle espressioni artistiche. Ampi territori sono accomunati dalla presenza di raffigurazioni simboliche che perdurano nel tempo: dalle diverse versioni della “dea madre”, di divinità in trono, fino a quelle del sole, degli uccelli acquatici e del “Signore” e “Signora” degli animali” di derivazione orientale.

• NEL SEGNO DI ROMA
Con l’affermarsi del potere di Roma si delinea progressivamente un nuovo “mondo globale”. Lungo le vie dell’impero si consolidano traffici e scambi e si introducono nuovi beni, modelli e tecnologie. Distanze e distinzioni fra “centro e periferia” si riducono: prodotti soggetti ad ampia diffusione, insieme alla circolazione delle monete, denotano gli sviluppi sempre più ampi di relazioni di natura propriamente mercantile, sotto il controllo di figure imprenditoriali. Nel solco della tradizione, pur con innovazioni stilistiche, gioielli e arredi sottolineano il potere economico delle classi agiate. Ercole è ancora interprete di valori eroici, per quanto nella sfera ideologica e religiosa si impongano nuove idee e costumi, con apporti dall’Oriente.


organizzazione: Castello del Buonconsiglio Monumenti e collezioni provinciali