Le montagne della frutta

Mostra

57° TrentoFilmFestival
Le mostre

Le montagne della frutta
Etichette dal 1900 al 1960
Trento, Palazzo Roccabruna
3 aprile - 3 maggio 2009

Una mostra di
Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” – CAI-Torino
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura – Trento
Regione Piemonte

con la collaborazione di
Città di Torino
Club Alpino Italiano

L’esposizione e il catalogo utilizzano la raccolta di etichette di cassette di frutta appartenete al Museo Nazionale della Montagna di Torino. Si tratta di pezzi in prevalenza Nordamericani (USA e Canada), ma anche italiani e di altre nazionalità.
Per pubblicizzare mele, pere, agrumi, oltre a vegetali, sono state prese a prestito le montagne, come sfondo o come protagoniste principali in un affascinante percorso che spazia dal Capitan all’Half Dome nel parco di Yosemite; dal Mt. Washington ai laghi e alle valli e alle cime delle Rocciose canadesi; dallo sci ai pellirossa che presentano la loro terra. Per l’Italia non mancano le Dolomiti e l’Etna, affiancati da avvenenti ragazze.
Lo spazio temporale si sviluppa dall’inizio Novecento agli anni Sessanta. La mostra, presenta oltre 160 etichette, selezionate tra le circa 250 appartenenti al Museomontagna.

La mostra Le montagne della frutta - organizzata dal MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA “DUCA DEGLI ABRUZZI” CAI-TORINO, dalla REGIONE PIEMONTE e dalla CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA – TRENTO, con la collaborazione della Città di Torino e del Club Alpino Italiano - presenta una selezione di centosessanta etichette di cassette per la frutta a tema montano, degli anni 1900-1960, conservate tra le molte collezioni del Centro Documentazione del Museo Nazionale della Montagna di Torino: un’angolazione inedita da cui osservare il mondo dell’alta quota.

Si tratta di un fenomeno prettamente americano - ma tra i 160 selezionati sono esposti anche esempi di stampe canadesi e spagnole e un importante gruppo di italiani - nato dopo la corsa all’oro dell’Ovest, quando i pionieri si installarono nelle fattorie delle Montagne Rocciose, coltivando frutta e verdura. Lo sviluppo delle ferrovie permise ai loro prodotti di raggiungere le metropoli e presto la competizione si accese tra gli agrumi - soprattutto arance - delle vallate più calde e le pomacee (pere e soprattutto mele) di quelle più fresche.
Come sempre avviene per l’esportazione, solo la primissima scelta giustificava le spese di trasporto e solo le primissime qualità (Extra fancy e Fancy) potevano partire in treno, in cassette decorate di legno, in cerca di fortuna.
Dato che ogni singolo frutto era incartato separatamente, occorreva rendere evidenti i dati fondamentali del contenuto: questi apparivano sulle grandi etichette applicate sul lato corto della cassetta. Il fine immediato non era solo quello di farsi leggere, ma, prima ancora, di colpire l’occhio e attirare lo sguardo, rimanendo poi ben impresse nella memoria.
A lungo la concorrenza fra produttori, trasportatori, grossisti, litografi produttori di etichette trasformò questa attività collaterale in un autentico boom di immagini.
Poi, verso la metà degli anni Cinquanta, divenne corrente l’uso di scatole di cartone ondulato: questo materiale più leggero e meno costoso soppiantò le cassette di legno. Per le etichette fu la fine, dato che le informazioni per l’identificazione e promozione del contenuto potevano venir impresse direttamente sulla scatola.
La maggior parte delle etichette americane, con alcune canadesi e spagnole, sono stampate con procedimenti assimilabili alla litografia; tutte quelle italiane sono stampe da cliché retinati.

L’iconografia italiana, che costituisce una piccola sezione della mostra, gioca sul messaggio semplice, alla portata di tutti, con immagini non troppo ricercate lontano dall’eleganza della grafica che caratterizzava l’inizio Novecento.
In tutti i casi proposti la montagna, quasi sempre le Dolomiti o l’Etna, è solo uno sfondo, sono spesso ragazze prosperose a “bucare” il soggetto: bellezze semplici, che provocano quanto basta, ma non superano mai il limite e non sono neppure troppo eleganti. Non devono far sfigurare la massaia alla bancarella o nella bottega del fruttivendolo.

La mostra è corredata da un catalogo, riccamente illustrato con la riproduzione a colori di tutte le etichette, edito nella collana dei Cahier Museomontagna (pagg. 108, Euro 15,00), con testi del curatore Aldo Audisio e di Enrico Sturani.

Inaugurazione 2 aprile ad ore 17.00, Palazzo Roccabruna, via SS. Trinità, 24 - Trento


organizzazione: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Trento - P.A.T.