Le notti bianche
Mezzano Romantica
Le notti bianche
Diario di un sognatore: dal racconto di Fedor Dostoevskij
Riduzione teatrale Giuseppe Amato
con Giuseppe Amato e Chiara Benedetti
regia di Giuseppe Amato
elementi scenici Stefania Tosi
Luomo delle Notti Bianche, è immerso in un mondo tra realtà e sogno, tra il regno fantastico e il cupo mondo, tuttavia questa terra delle nebbie è sì felice, ma contiene anche un bruciante veleno: esiste ancora la speranza, in questo sognare, di trovare unanima inviata dalleternità e destinata a lui solo. Si chiama Nastenka. Lui la vede mentre piange appoggiata alla ringhiera del lungofiume. Ma quale sofferenza avrebbe atteso il sognatore fuori dal paradiso dellillusione. La fuga da tutto su cui aveva fondato la sua vita altro non è che lespressione di una protesta ininterrotta , la ricerca inconciliabile e assoluta che luomo contemporaneo compie, per raggiungere quel pezzo di libertà, che riesce a trovare solo nella dimensione dellideale.
Ci sono certi luoghi, che se visti con certi occhi, in certe ore della giornata, diventano nostri; noi li catturiamo con egoismo, e poi li nascondiamo dentro di noi. Durante le lunghe ore di solitudine, attraversiamo paesi lontani e viviamo in epoche remote. I ricami di una vita insolita e misteriosa, quella di un uomo che ancora sogna, sfiorano senza ferire, la semplice esistenza di una giovane fanciulla che trascorre i giorni legata a sua nonna con una spilla da balia. La sua soavità incontra un torturato e pesantissimo cuore, e ne ride di curiosità e tenerezza.
Le Notti Bianche racconta i suoni di quella risata; una favola al contrario, dove il lieto fine è il punto di inizio, e la crudeltà degli eventi una costante ineluttabile; mentre la grande città assiste a tutto questo con assennato respiro. Facciamo un patto. Io ascolterò la vostra storia, ma voi non dovete innamorarvi di me! Ve lo giuro. Non accadrà.