Le palafitte nel cassetto dei ricordi

Convegno

Palafittando 2010
Eventi, mostre e serate speciali

Presentazione volume
Le palafitte nel cassetto dei ricordi. 1929-2009: 80 anni di archeologia a Ledro
Di Alessandro Fedrigotti
Giovedì 26 agosto, ore 21.00 Museo delle Palafitte del lago di Ledro

Giovedì 26 agosto, alle 21.00, presso il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro verrà presentato il volume “Le palafitte nel cassetto dei ricordi”, di Alessandro Fedrigotti. Il libro, inserito nella collana Monografie, raccoglie i risultati del progetto volto al recupero della memoria del lavoro svolto dai ledrensi nello scavo del sito palafitticolo e di come la popolazione locale ha vissuto e utilizzato il luogo. La ricerca, iniziata nel marzo 2009 e promossa dal Museo Tridentino di Scienze Naturali si è svolta grazie alla collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. La partecipazione alla serata è gratuita.
“Le palafitte nel cassetto dei ricordi” scava, non nella terra ma nei ricordi della popolazione locale, per portare alla luce le memorie inerenti la storia del sito palafitticolo ed impostare le basi per una ricerca scientifica nel campo dell’archeologia “sociale”, legando la comunità alla propria storia e alle sorti del museo, che ben presto sarà oggetto di restauro. Attraverso la raccolta di interviste, testimonianze, cartoline e fotografie il progetto ha ricostruito gli 80 anni di vita del sito, non solo dal punto di vista archeologico, ma soprattutto da quello sociale. “Le palafitte nel cassetto dei ricordi”, ha portato infatti alla luce documenti e reperti di particolare rilevanza per la ricerca, veri e propri tesori prima nascosti negli archivi personali dei cittadini. Il coinvolgimento degli abitanti del luogo, avvenuto attraverso questo progetto e mediante le tante attività didattiche e divulgative proposte nel corso dell’anno, ha condotto alla ricostruzione di un importante tassello di storia di uno dei tanti e suggestivi luoghi della Valle di Ledro.

La storia degli scavi
Era il 1929 quando Ettore Ghislanzoni effettuò il primo scavo di assaggio tra i pali. I locali ritenevano da tempo che la presenza della fitta palificata fosse un lavoro di arginatura e di consolidamento della sponda del lago, ma ciò non scoraggiò gli archeologi, che nel corso degli anni portarono avanti varie campagne di scavo, anche con l’aiuto della stessa popolazione (come avvenne ad esempio nel 1937 quando la gente di Molina si trovò ad affiancare gli archeologi).
Le campagne di scavi succedutesi nel periodo 1929 – 1960 furono condotte dai maggiori archeologi del tempo e portarono gli studi sulle palafitte di Ledro a un livello di notorietà internazionale. Purtroppo altrettanto non avvenne per il sito archeologico. Negli anni ’60, infatti, la situazione nella zona archeologica, dopo gli scavi di Battaglia e dopo la Seconda Guerra mondiale, era disastrosa. L’area era completamente incustodita e spesso preda degli scavatori abusivi. In quegli anni, purtroppo, il danno maggiore era già stato fatto e moltissimi “tesori” avevano preso la via dei traffici illeciti o erano andati in vario modo dispersi. A questa situazione pose rimedio prima la Soprintendenza alle Antichità di Padova e poi la Provincia di Trento che, attraverso il Museo Tridentino di Scienze Naturali, sostenne la realizzazione di un museo (costruito da maestranze locali) e la gestione dell’area.


organizzazione: Museo delle Palafitte