Leggere, suonare e parlare d'amore davanti al camino

Teatro

Leggere, suonare e parlare d'amore davanti al camino
a cura di Elisabetta Pozzi, attrice e Daniele D'angelo, musicista

Elisabetta Pozzi, attrice. Non si vede in tv. Pochi film (Maledetto il giorno che t’ho incontrato di Verdone, David di Donatello come migliore attrice non protagonista, Cuore sacro di Ozpetek). Fa quasi esclusivamente teatro («Roba da monomaniaci»), dopo l’esordio con Giorgio Albertazzi (Il fu Mattia Pascal) ha alternato ruoli classici e testi contemporanei. Da ultimo: Frozen di Bryony Lavery, dramma su un serial killer di bambine degno alla fine di perdono, Eumenidi e Orestiade (regia di Pietro Carriglio), Fahrenheit 451 di Ray Bradbury (Luca Ronconi), dove «con bravura e intensità interpreta il doppio ruolo di Clarisse, la misteriosa donna che ama la cultura, e di un vecchio pavido maestro» (Magda Poli). Nel 2007 ha promosso a Torino il progetto Théâtre Ouvert. «L’ho copiato da Parigi, dove esiste da trent’anni. È un luogo in cui autori e spettatori si possono incontrare: gli uni leggono i loro testi teatrali e letterari appena nati; gli altri li tengono e battesimo e c’è una casa editrice che li pubblica» (a Claudia Provvedini).
«È una delle poche attrici per cui valga la pena uscire di casa, pagare il biglietto ed entrare in teatro. Quando è in scena, la guardi e senti di non perdere tempo» (Gian Luca Favetto).