Leo Putz. La pittura a Monaco nell'età dei Principi. Opere dalla collezione Siegfried Unterberger

Mostra

COMUNICATO 22/5/2003
Prorogata fino a domenica 27 luglio la mostra

A quasi vent’anni dal primo felice incontro con l’opera di Leo Putz, presentato a Palazzo delle Albere nel 1983, con una serie di magnifici dipinti del periodo secessionista, nella mostra Dall’Impressionismo allo Jugendstil, il Mart rinnova il proprio appassionato e convinto impegno a sostegno della valorizzazione in Italia del suo lavoro, ospitando dopo Monaco e Lipsia, una grande rassegna dedicata agli anni più straordinariamente produttivi della sua arte, quelli compresi fra l’ultimo decennio del XIX secolo e i primi anni Dieci dell’ 900.
Autore certo più noto alle cronache d’arte internazionali, tedesche e austriache in particolare, che a quelle del grande pubblico italiano, il meranese Leo Putz lega il proprio nome e la propria ricerca pittorica alla storia della migliore tradizione artistica fin de siècle.
Convinto assertore di quel filone simbolista, che tanta fortuna ebbe nelle opere dei sommi Max Klinger e Franz von Stuck, Leo Putz imparò non oltre il 1900, a battere una strada del tutto originale, dove seppe coniugare veri e propri esercizi di virtuosismo tecnico, esito di una ricerca luministica allineata alle scoperte scientifiche ormai in voga in tutta Europa, con una sincera quanto rara propensione per l’opera di figura, sulla scia di quanto artisti della tempra di Klimt e di Schiele avevano magistralmente insegnato. Ora emblema, ma più spesso racconto, le figure femminili di Leo Putz animano con la loro sensuale presenza la quieta dorata dei suoi ben noti paesaggi estivi o il silenzio di atmosfere più raccolte e intime di interni di salotto, e sembrano conoscere nell'epoca della Gaia Apocalisse tutti gli artifici della Bella Pittura.
Una lezione di stile di cui la mostra rivela virtù e bellezza in un'epoca dove il precipitare degli eventi sembra avere i primi sussulti proprio in quel mondo apparentemente perfetto, così raro alla pittura del realismo fine XIX e inizio XX secolo, estrema propaggine di quel fluire lento della vita che fu irrimediabilmente fermata al sorgere del 1914.
La mostra oggi ospitata a Palazzo delle Albere, dopo le tappe di Monaco di Baviera, presso la Galleria d’arte della Bayerysche Landesbank (2.10-17.11.2002) e di Lipsia, al Museo delle arti figurative (30.11.2002 -26.01.2003), documenta questo momento dell’attività del pittore, grazie ad una quarantina di preziosi dipinti provenienti dalla collezione del dottor Siegfried Unterberger di Merano, che ha radunato nell’arco di molti anni, con grande dedizione, opere di quel periodo a cui si aggiungono altre quattro stupende opere di proprietà delle Pinacoteche di Stato della Baviera e due del Museo delle Arti Figurative di Lipsia.
Accompagna la mostra un catalogo riccamente illustrato (152 pp, 44 riproduzioni a colori e 72 in bianco e nero) e con contributi di vari storici dell’arte tedeschi, pubblicato da Tappainer Verlag, Lana (BZ).

Leo Putz (1869-1940)

1869 Nasce a Merano il 18 giugno, figlio di Franz Putz, sindaco e Presidente dell'azienda di soggiorno
1895 Si trasferisce a Miinchen-Schwabing
1896-93 Studia pittura dal vero e di genere presso la Reale Accademia delle Arti Figurative di Monaco
1889 Stringe amicizia con AdolfHolzel,
con cui fonda la Scuola di Neudachau 1891-1892 Soggiorna presso 1'AccadetniaJulian a Parigi e a Londra
1895-1931 Esercita la libera attività di pittore con un proprio studio a Monaco
1895 Partecipa per la prima volta ad una mostra
della Secessione; i suoi quadri suscitano scalpore 1896-1926 Collabora alla rivista "Jugend" di Monaco
1899-1911 Diviene membro dell'associazione artisti "Scholle" di Monaco
1901-1909 Insegna all'Accademia femminile di Monaco, alla quale è iscritta anche la sua futura moglie Frieda Blell
dal1904 I suoi quadri vengono richiesti da Musei e Gallerie d'arte; tra questi, la Reale Pinacoteca di Monaco che acquista Picknick
1906 Tiene la sua prima grande personale presso la Moderne Kunsthandlung di Brakl, a Monaco, ed altre mostre a Berlino, Lipsia e Vienna
1908 Wilhelm Michel, critico d'arte, compila la prima monografia su Leo Putz
1909 Diventa cittadino bavarese e riceve il titolo di Professore 1909-1914 Studi estivi e autunnali con amici pittori e modelli a Hartmannsberg, sul Chiemsee; qui crea alcuni "Kahnbilder" (dipinti raffiguranti barche)
1915 In occasione dell'Esposizione internazionale Panama-Pacific a San Francisco, gli viene conferita la medaglia d'oro per il dipinto, Am Ufer (Sulla riva)
1917 Studi estivi e autunnali nella sua nuova proprietà di Gauting, studi invernali nel suo atelier di Monaco 1925 Diviene membro onorario dell'Accademia Bavarese delle Arti
1929-32 Compie viaggi di studio in Brasile ed Argentina, ottiene una cattedra di storia dell'arte a Rio de Janeiro
1933 La famiglia Putz torna in Europa
1935 Espone i suoi quadri, tropicali presso il Kunstverein di Monaco
1936 Viene estromesso dalla Camera della Cultura del Reich e deve tornare a Merano
1938 La Secessione e tutti gli altri sodalizi artistici di Monaco vengono sciolti
1940 Muore il21 giugno a Merano; la salma viene trasferita e tumulata nel parco cimiteriale di Gauting