Les Reflets d'Ulysse

Danza

ORIENTE OCCIDENTE 2004
Danza

Cie Bud Blumenthal/Hybrid - Belgio
Les Reflets d'Ulysse
Coreografie di Bud Blumenthal
prima nazionale
Coreografia Bud Blumenthal
Danzatori Elena Borghese,Pierre-Yves De Jonge, Elena De Vega, Martin Dewez, Daudet Grazaï, Miko Shimura
Assistente alla coreografiaJeroen Baeyens
Creazioni musicali George De Decker, Jean-François Delhez, Johan Hoogewijs, Cédric Stevens, Els Viaene
Musiche Tommy James and the Shondells, The drifting bears collective, Crimson and Clover
Canto Elena De Vega
Maestro di canto Michele Massina
Video Carmen Blanco Principal, Inneke Van Waeyenberghe, Sébastien Koeppel
Immagini digitali Studio Forêt Bleue (Yann Alain, David Labelle, Chervin Shafaghi)
Motion capture Animazoo Europe (Tania Barr, Maurice Kadaoui)
Scenografia Bud Blumenthal (?x201C;active horizon?x201D;), Barbara de Limburg (?x201C;active moons?x201D;)
Luci Jean-Jacques Deneumoustier
Costumi Bert Menzel
Programmazione informatica Gert Aertsen
Direzione tecnica e regia Laurence Halloy
Regia Stefano Serra
Traning Kurt Koegel, Fernando Martin Lopez
Produzione e assistente alla drammatugia Rodrigo Albea
Assistente alla produzione Caroline Leten, Jean-Marie Pichon
Foto Sergine Laloux

Coproduzione di Charleroi/Danses, Centre Chorégraphique de la Communauté française Wallonie-Bruxelles e Forum Culturel di Blanc-Mesnil / Scène Conventionnée con il sostegno di Théâtre de la Place di Liège, Festival Villette Numérique, Ministère de la Communauté française de Belgique, DRAC Ile de France, CGRI, COCOF, Dataton, Ambasciata di Francia in Belgio in Belgio e Wallonie-Bruxelles Théâtre.

Informazioni sulla prevendita

Biglietti vendita dal 23 agosto a Rovereto all'Info Point del Polo Museale, nei teatri un'ora prima dell'inizio dello spettacolo e on line

Oriente Occidente dedica quest'anno una retrospettiva a Bud Blumenthal coreografo rivelatosi all'Italia nella scorsa edizione del Festival attraverso l'interpretazione del Ballet de Lorraine di Phantom Limbic, un suo pezzo creato per la compagnia francese in omaggio alla maga della luce Loie Fuller.
Una retrospettiva che permetterà di approfondire la conoscenza di questo autore dallo stile organico, fluido e ibrido frutto della fusione di una formazione sportiva con lo studio delle tecniche release e contact e del tai chi chuan, attraverso tre lavori legati da un comune denominatore: la libera ispirazione a un testo letterario, poetico. Fanno infatti riferimento all'Odissea di Omero, all'Ulisse di Joyce il solo Les Sentiers d'Ulysse e il pezzo corale Les Reflects d'Ulysse, mentre l'altro assolo presentato al Festival, 24 Haïkus, si ispira alle omonime e brevi liriche giapponesi. Bud Blumenthal ha origini americane, ma la sua carriera di danzatore prima, e di autore poi, si è svolta nel cuore dell'Europa. Attivo dal 1988 in Belgio, anno in cui entra a far parte del gruppo Plan K/Charleroi Danses di Frédéric Flamand, Blumenthal ha iniziato a coreografare nel 1991, realizzando, in collaborazione con Michèle Noiret, il duetto Louisiana Breakfast. L'anno successivo compone Fishtracks, prima pièce interamente sua nella quale emerge l'interesse per le nuove tecnologie che verrà in seguito sviluppato con collaboratori quali il videoartista Antonin De Bemels per Red Cliff ('02) e Les Sentiers d'Ulysse o l'architetto Paolo Atzori per Full Play, pezzo solistico in cui sperimenta l'interattività live tra danza, musica e immagini.

Per l'opera corale Les Reflets d'Ulysse, creata nell'aprile di quest'anno per la Biennale di Charleroi, Blumenthal ha pensato alla metafora del viaggio di Ulisse per rappresentare, attraverso sei danzatori e un curioso allestimento scenico sospeso tra sogno e realtà, la scoperta del sé e del mondo. Un Ulisse moderno, riflesso e moltiplicato in immagini e stati del corpo che, mediante una drammaturgia ipertestuale che rammenta le diverse tecniche narrative di Joyce e una serie di espedienti scenici-tecnologici, costruisce un percorso nella città, nel mondo attuale. Un viaggio caleidoscopico al tempo stesso urbano, intimo, fantastico e surreale. La creazione prende le mosse dal precedente Les Sentiers d'Ulysse, assolo creato nel luglio 2003, primo approccio dell'autore al tema, in cui sono il monologo interiore e la riflessione intima a dominare rispetto alla proiezione all'esterno che caratterizza il lavoro di gruppo. Nell'assolo il personaggio-protagonista, alla stregua di Leopold Bloom di Joyce, svela se stesso dentro il labirinto dell'esistenza, si mostra tutt'altro che eroico, smaschera il suo animo. Realizzato con il fedele collaboratore video Antonin De Bemels, Les Sentiers d'Ulysse mostra la sintesi perfetta tra queste due arti tanto che l'immagine danza con l'interprete, lo segue come un'ombra 'attiva', diviene metafora del subconscio, di una prospettiva 'altra', un alter-ego e un contrappunto artificiale e ironico ai limiti dell'umano.

Con il pezzo 24 Haïkus, invece, Blumenthal costruisce una suite di poemi coreografici, basata sulla qualità compositiva e stilistica di queste brevi liriche: la delicatezza, la tangibilità dell'istante, la risonanza della semplicità. Ogni haïkus possiede un'idea, un ritmo proprio, una forma di movimento e un'indagine spaziale differente. In un crescendo via via più complesso, secondo il principio della serie in evoluzione, Blumenthal costruisce un intenso assolo che la partitura originale di Johan Hoogewigs accompagna, sottolineando gli slanci del corpo.


organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto - PAT Ass. Cultura - Comune Rovereto Ass. Cultura - Ministero Beni e Attività Culturali - Regione T-AA - APT Rovereto - MART Centro Internaz. Danza - ASM Rovereto - Cassa Rurale Rovereto