Les vies en rose - non solo amore

Teatro

Dedicato alla donna

Produzioni Portland (Trento)
Les vies en rose - non solo amore
di Maddalena Primo
con Manuela Fischietti, Deborah Meneghini, Giovanni Oieni, Maddalena Primo, Aurora Webber
regia di Michele Ciardulli
scene e regia di Michele Ciardulli
disegno luci di Andrea Lucchi

La piece teatrale racconta di uomini e donne, delle relazioni tra generi e generazioni, investigando bisogni, componenti affettive, attese, frustrazioni, fantasie e illusioni.
Una particolare attenzione viene dedicata all'ambiente famiglia, luogo privilegiato di conflitti.
La drammaturgia originale nasce dall'esperienza professionale di Maddalena Primo (psicologa e psicoterapeuta), che attraverso l'osservazione sul campo ha verificato la persistenza nella società di schemi culturali antichi che sottolineano ed evidenziano la diversità di genere.
Le storie scelte sono specchio di una realtà complessa che viene osservata e investigata senza pretesa di offrire facili soluzioni.
Pensato ed elaborato insieme al regista Michele Ciardulli, il testo dello spettacolo costituisce una base di partenza, una trama sulla quale si sviluppa il lavoro con gli attori. "Les vies en rose" si sviluppa in un contesto surreale, colorato e velatamente ironico. In un ambiente artefatto si consumano conflitti, si sgretolano apparenze e convenzioni lasciando un vuoto dal quale ripartire.
Il nostro essere uomo o donna è il risultato di numerose variabili e componenti spesso a noi sconosciute. Sulle componenti genetiche si innestano elementi educativi, schemi familiari e culturali, stereotipi e modelli sociali che costruiscono la nostra storia e forgiano le nostre identità. L'essere umano rimane, a sua insaputa, imbrigliato in un intrico di schemi che "lo vogliono" in un certo modo, "congelandolo" in stili e modelli che sovente limitano e impediscono autenticità e libertà intellettuale. La relazione e le relazioni sono pesantemente influenzate da questi elementi che agiscono inconsciamente dentro ognuno di noi, alimentando conflitti e frustrazioni. Al disagio si aggiunge la difficoltà per la fatica che uomini e donne devono affrontare per cercare di liberarsi di ruoli e modelli che non rispondono alle loro reali e sentite esigenze. Chi è la vittima e chi è il persecutore? "Les vies en rose" cerca di esplorare e di interrogarsi oltre la superficie, oltre ciò che è visibile, ovvio, scontato e noto. Oltre ciò che appare. Al di là delle stigmatizzazioni, il non rispetto dell'Altro, la violenza tra generi e generazioni diventano oggetto di indagine, giungendo forse addirittura ad alimentare inquietudini, domande ed interrogativi. Ma ci pare questa la via più giusta per cercare di attingere al patrimonio più significativo di ogni essere umano: l'intelligenza e, con questa, la volontà di porsi dignitosamente - quali uomini e donne - al centro dell'esistenza, divenendone costruttori partecipi e consapevoli, nel rispetto della ricchezza delle nostra diversità.