Libertà va cercando, ch'è si cara. Vigilando redimere

Mostra fotografica

Mostra fotografica-reportage

L’itinerario espositivo, che offre uno spaccato della vita nelle case di detenzione, è stato già presentato in diverse piazze italiane (Tribunale di Milano, Tribunale di Varese, Facoltà di Giurisprudenza di Ferrara) riscuotendo ampio successo nei visitatori.
La mostra è ricca di immagini e fotografie e raccoglie testimonianze proveniente da istituti di pena di tutto il mondo. Fra queste si segnalano le esperienze dei detenuti coinvolti dal Consorzio Rebus (Cooperativa Giotto), che grazie alla cd. Legge Smuraglia che consente l’ingresso delle cooperative sociali per il lavoro nelle case di reclusione, ha raggiunto livelli di altissima qualità con il laboratorio di pasticceria e la produzione di gioielleria.
Il percorso si conclude con un video di interviste a detenuti, le quali aiutano a scoprire il protagonismo di queste persone, all’interno di una realtà difficile come il carcere.
Il principale intento della mostra è documentare che, paradossalmente, in un luogo dove tutto sembra finalizzato alla privazione della libertà può nascere una domanda di verità di sé, inizio di un percorso di riconquista dell’umano. Il riconoscimento dell’errore e la richiesta di perdono agli uomini è il principio di un cammino di rieducazione, soprattutto laddove è offerta un’occasione di lavoro. I dati documentati dalla mostra parlano di una significativa riduzione del fenomeno della recidiva (fino al 5%) per coloro che vengono coinvolti nei progetti delle Cooperative sociali del Consorzio Rebus,a fronte di uno sconfortante dato nazionale ben sopra il 90%..
L’iniziativa mette a tema il ruolo della detenzione nel nostro paese, a partire dalla Costituzione, art. 27 comma 3, che concepisce la detenzione come un percorso di rieducazione del condannato. Queste problematiche, di grande attualità nel panorama pubblico italiano, sono spesso dimenticate e poco nulla viene realizzato per attuare il disegno della Costituzione.

Mostra realizzata con il patrocinio del Parlamento Europeo, Camera dei Deputati, Ministero della Giustizia e in collaborazione con la Fondazione per la Sussidiarietà e TG1.
Esposta a Trento con il patrocinio della Facoltà di Giurisprudenza, del Dipartimento di Scienze Giuridiche e di Sociologia e Ricerca Sociale


organizzazione: Asociazione Amici de "Il Faggio"