Limón Dance Company

Danza

Trento a Teatro
InDanza

Limón Dance Company
fondata da José Limón
e Doris Humphrey
Direzione Artistica CARLA MAXWELL
Mentore Artistico DONALD MCKAYLE
Artista Associato ROXANE D’ORLÉANS JUSTE
foto Rolando Paolo Guerzoni

La Compagnia
Kathryn Alter, Raphael Boumaila,
Durell R. Comedy, Roxane D’Orléans Juste*, Kristen
Foote, Jonathan Fredrickson, Logan Kruger,
Ashley Lindsey, Belinda McGuire, Dante Puleio,
Francisco Ruvalcaba, Daniel Fetecua Soto,
Robin Wilson
Direttore Esecutivo GABRIELA POLER-BUZALI
*2006 Bessie Award Winner

ROOMS
Prima Rappresentazione:
1955 al ANTE Teatro, New York City
(American Dance Series)
Coreografi a Anna Sokolow
Musica Kenyon Hopkins
Direzione - allestimento Jim May
Costumi Eleanor Bunker
Disegno luci Joshua Rose
Durata 53 minuti

Intervallo

THERE IS A TIME
Prima rappresentazione:
1956 presso la Juilliard School of Music
(José Limón Dance Company)
Coreografia José Limón
Musica Norman Dello Joio*
Direzione - allestimento Roxane D’Orléans Juste
Costumi Katherine McDowell Patterson
(sulla base dei bozzetti originali di Pauline Lawrence)
Disegno luci Carol Mullin (realizzazione di Joshua Rose)
Durata 36 minuti

“Tournée organizzata da Daniele Cipriani Entertainment”

Un’occasione da non perdere quella con la Limón Dance Company. La storica compagnia americana, pioniera della modern-dance, fondata da José Limón e Doris Humphrey nel lontano 1946, sarà a Trento per la chiusura di stagione con il suo bagaglio di opere intramontabili e alcune novità. José Limón è scomparso prematuramente nel 1972, ma il suo lascito coreografico - più di 90 opere - e pedagogico (la sua tecnica è ancora studiata in ogni angolo del mondo) è passato in ottime mani. Carla Maxwell, che dirige la compagnia dal 1978 nel segno appassionato del Maestro, ha saputo coniugare la conservazione e la tutela del prezioso passato con la sfida al rinnovamento. E oggi, tutti gli spettacoli della Limón Dance Company sono una piacevole oscillazione tra capolavori del passato ed opere originali di brillanti autori di oggi.

Una pietra miliare della storia della danza. Un’istituzione della modern-dance, non solo americana. La Limón Dance Company, fondata a New York nel 1946 da José Limón e Doris Humphrey, è un monumento del passato e del presente. Del passato perché a lei è affidata la conservazione del corpus di opere - più di 90 - del suo fondatore prematuramente scomparso nel 1972. Del presente, in quanto ensemble in continuo divenire grazie all’apporto di creazioni nuove affidate a coreografi contemporanei. Strada questa fermamente voluta da Carla Maxwell, che dal 1978 dirige l’ensemble dopo anni di stretta collaborazione con José Limón. Ma a noi europei, che meno abbiamo frequentato la Limón Dance Company, resta la morbosa curiosità per la storia, per il suo glorioso passato, per quel repertorio “d’oro” datato anni Quaranta e Cinquanta che ha reso celebre nel mondo il suo creatore. Così si trasforma in occasione rara la rappresentazione di questa sera che mette in campo due titoli di assoluto valore, due “classici” del mode no che hanno resistito allo scorrere del tempo: Rooms di Anna Sokolow e There is a time di José Limón. Anna Sokolow, figlia di immigrati polacchi in America è stata la personalità chiave per lo sviluppo della modern dance in Messico. Attiva tra New York e Città del Messico, Sokolow si è distinta per lavori di grande impegno sociale e di denuncia. Ha esplorato nelle sue coreografie soggetti importanti quali la Grande Depressione, l’Olocausto. In Rooms (Stanze, 1955) – primo brano del programma di questa sera - tratta in modo crudo e senza indulgenze il tema dell’alienazione dell’uomo, la solitudine. Primo brano di danza ad essere creato su musica jazz, qui di Kenyon Hopkins, Rooms racconta l’incomunicabilità, la mancanza di sguardi, parla di uomini che vivono nella solitudine delle loro stanze i propri sogni. La Limón Dance Company ha scelto di allestire e riproporre questo brano di Sokolow in occasione delle celebrazioni newyorchesi per il centenario dalla nascita dell’artista, abbinandolo a un lavoro coevo del maestro messicano che esplora il tema opposto, la comunione. There is a time (C’è' un tempo) - commissione della Julliard School of Musica, dove Limón insegnava. Si ispira ad alcuni versi dell’Ecclesiaste, un’esaltazione nei corpi della fratellanza, della condivisione. E qui all’isolamento dei corpi sulle sedie di Rooms si oppongono grandi strette di mano che sfociano in catene e ricorrenti figure coreografiche circolari. A riproporre il tema del tempo, della ciclicità, dell’interminabile fluire. “C’è un tempo per ogni cosa, un tempo per ogni proposito sotto il cielo/ Un tempo per nascere, un tempo per morire/ Un tempo per piantare e un tempo per strappare ciò che hai piantato/ Un tempo per uccidere/ Un tempo per rimediare/ Un tempo per amare/ Un tempo per la pace”. Così recita l’Ecclesiaste da cui prende spunto il lavoro di Limón, un raffinato gioco di variazioni sul tema del cerchio sulla strabiliante composizione musicale di Norman Dello Joio (Meditations on Ecclesistes), Premio Pulitzer per la musica del 1957.


organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara