Lingua madre
il romanzo vincitore del Premio Calvino
«Sono pagine di rara potenza, un pugno allo stomaco a chi legge e insieme dimostrazione sul campo di quel potere della parola che è il tema profondo del testo».
È questa la motivazione con cui è stata assegnata a ‘Lingua madre’ la vittoria alla XXXIII edizione del Premio Italo Calvino.
Maddalena Fingerle racconta una Bolzano sovente sconosciuta fuori dall’Alto Adige/Sud Tiröl in un romanzo che ha suscitato polemiche e catturato i lettori.
LA TRAMA
Paolo Prescher odia le «parole sporche», quelle parole che secondo lui non dicono ciò che dovrebbero dire, e le persone ipocrite che le pronunciano. Per questo odia la città in cui è nato, Bolzano, con la sua retorica sul bilinguismo e l’apparente armonia identitaria.
Da qui l’idea di abbandonare l’italiano, il desiderio di parlare una lingua incontaminata e la fuga a Berlino, dove incontra Mira, l’unica che riesce finalmente a pulirgli le parole, tanto che persino tornare a casa gli appare possibile.Si consuma così un’ossessione in tre atti, in cui Maddalena Fingerle riflette sul valore delle parole e sul loro potere e, attraverso uno stile fulmineo e raffinato, rivela il senso più profondo del linguaggio.
Fremdschämen è una parola che non c’è in italiano, ma con cui riesco a capire tanto di quello che provo per mia madre: significa vergognarsi per qualcun altro. E poi c’è anche la Schadenfreude, che mi fa pensare a mia sorella, che è felice quando agli altri succedono cose brutte.
In italiano si traduce con stronza.
La mia parola preferita, al momento ancora pulita, è Sollbruchstelle.
Indica un punto di rottura prestabilito che può essere quello delle tavolette di cioccolata e per me significa confine.
L’AUTRICE
Maddalena Fingerle è nata a Bolzano nel 1993.
Ha compiuto gli studi universitari in Germanistica e Italianistica a Monaco di Baviera e al momento sto facendo un dottorato sulle strategie di evasione in Tasso e Marino . Suoi racconti sono usciti su «Nazione Indiana», «CrapulaClub» e «Narrandom».
Lingua madre ha vinto la XXXIII edizione del Premio Italo Calvino.
partecipazione libera